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Imparare ad amare in modo sano da bambini

Imparare ad amare in modo sano da bambini | Dipendiamo.blog

Nella mia pratica clinica incontro molti genitori che chiedono aiuto per le difficoltà dei propri figli; difficoltà scolastiche, nella relazione con i compagni, di timidezza o nella relazione tra fratelli.
Approfondendo il racconto che mamma e papà mi portano emerge sempre che ci sono delle specifiche dinamiche tra i membri della famiglia che sottostanno e danno forma alle difficoltà del figlio.
Lavorando con loro una delle prime caratteristiche che si palesa è come essi abbiano appreso nelle proprie famiglie di origine delle modalità di amare non sane, che ripropongono nella relazione con i figli. A volte non sono consapevoli di questi meccanismi, altre volte invece, soprattutto nelle donne che incontro per un aiuto sulla dipendenza affettiva, le dinamiche sono ben chiare, ed esse sono preoccupate di poter trasmettere alle proprie figlie un modo sbagliato di amare.
Ma è proprio così? L’immagine che abbiamo di noi e delle relazioni si forma in famiglia? È in famiglia che impariamo ad amare in modo sano o disfunzionale?
SI! Ogni bambino impara nella relazione con i genitori il proprio valore e cosa aspettarsi dal mondo e cosa significa amare.

“Le emozioni provate nei primi anni di vita e altre sensazioni che hanno suscitato gioia e dolore, lasciano tracce indelebili che condizioneranno le nostre azioni e reazioni nell’intero corso dell’esistenza”. 
(R. Levi Montalcini)

Amiamo come siamo stati amati. Questa affermazione così semplice ma così potente porta con sé tutta l’importanza degli scambi affettivi tra il bambino e i suoi caregivers (letteralmente coloro che danno cure: mamma, papà, nonni…). Per amare in modo sano un soggetto deve prima essere stato oggetto di amore sano: compreso nei suoi bisogni, desideri, considerato come unico e speciale da coloro che si prendono cura di lui. In questo modo svilupperà una buona immagine di sé e degli altri, e sarà in grado, da adulto, di riproporre nelle relazioni le stesse dinamiche di ascolto, empatia, accudimento e soprattutto si considererà degno di ricevere amore; saprà richiedere all’interno della coppia la reciprocità, uno dei capisaldi dell’amore sano.

Per capire meglio bisogna come il bambino sviluppi la sua modalità affettiva è utile far riferimento alla Teoria dell’attaccamento di John Bowlby. Secondo la sua (ai tempi) rivoluzionaria teoria il modo in cui la mamma, e successivamente il padre, si prende cura del suo cucciolo gli trasmetterà il senso di quanto vale e cosa aspettarsi dal mondo.

Una madre sufficientemente attenta (nb. NON perfetta!) sarà in grado di rispondere quasi sempre alle richieste di aiuto, vicinanza e conforto del suo bambino. Se ad esempio il piccolo cade dalla bicicletta verrà aiutato e soccorso dalla madre ed in questo modo si creerà di sé l’immagine di soggetto degno di amore e che del mondo come un luogo sicuro. Svilupperà uno stile di attaccamento detto sicuro. Questo bambino molto probabilmente da adulto sarà in grado di sviluppare dei legami di coppia sani basati sul reciproco ascolto e sostegno. Avrà imparato ad amare in modo sano!

Distanza tra genitore e figlio

Figure di accudimento poco empatiche, svalutanti o rifiutanti non risponderanno quasi mai alle richieste di aiuto e conforto del loro bambino. Se, per restare sull’esempio precedente, dopo essere caduto dalla bicicletta viene sgridato o umiliato, si formerà di sé l’immagine di non degno di amore e imparerà che deve cavarsela da solo perché il mondo è ostile; la volta successiva che dovesse cadere e farsi male non lo dirà a nessuno. Questo stile di attaccamento evitante diventerà molto evidente nelle relazioni con i pari; in età adulta difficilmente si appoggerà agli altri e investirà poco nell’amore coinvolgendosi con molta fatica in relazioni intime. Avrà imparato che amare significa tenere a distanza gli altri; il partner sentirà di non entrare mai davvero in contatto con la parte più profonda del soggetto, il coinvolgimento, ingrediente essenziale dell’amore sano, sarà ridotto al minimo.

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Infine un bambino che sperimenta una madre imprevedibile, la quale a volte lo soccorrerà con un bacino a volte lo attaccherà (“la prossima volta che cadi te le suono” cit.), non avrà una immagine stabile di sé come degno di amore e avrà sempre bisogno della rassicurazione esterna sviluppando un attaccamento ambivalente. Egli non sarà mai sicuro di poter ricevere aiuto nel momento del bisogno, sarà angosciato per qualsiasi tipo di separazione, anche minima, sarà sempre in allerta a scrutare qualsiasi cambiamento, attuerà strategie volte a mantenere costante la presenza del caregiver. Avrà imparato che amare significa controllare, azzerare le distanze.
Molto spesso le mie pazienti dipendenti affettive presentano proprio questo stile di attaccamento in età adulta.

Conflitto tra genitore e figlio

Da questo possiamo capire quanto il ruolo delle relazioni primarie (con mamma e papà) siano fondamentali nello sviluppo della capacità di amare si stessi e gli altri ma soprattutto che è possibile PREVENIRE DISAGI QUALI LA DIPENDENA AFFETTIVA, IMPEGNANDOSI NELL’ INSEGNARE AL PROPRIO FIGLIO COME AMARE IN MODO SANO.
Da dove possiamo dunque partire per aiutare i nostri figli?
DOBBIAMO CHIEDERCI: QUAL’E’ IL MIO STILE DI ATTACCAMENTO E COME MI HANNO INSEGNATO AD AMARE I MIEI GENITORI?
Se riconosco che la mia modalità non è adeguata mi dovrò chiedere: lo sto riproponendo con i miei figli?

“…io sono come mia madre, faccio come lei! Ho passato una vita a dirmi che sarei stata una madre migliore di quello che lei è stata per me invece eccomi qui…” questa frase di una mia paziente riassume tutta la buona volontà ma allo stesso tempo la difficoltà di non riproporre schemi comportamentali che ci hanno fatto soffrire.

Spesso non è facile, anzi può essere doloroso andare indietro nella propria storia e far riemergere sofferenze che credevamo sepolte, ma RICONOSCERE come ci si relaziona e provare a CAMBIARE la modalità con i figli è l’unica strada per insegnare loro ad AMARE IN MODO SANO.

Per approfondire questo aspetto suggerisco un libro che può essere davvero illuminante – Attaccamento e Amore di Grazia Attili
Risulta abbastanza facile intuire come per aiutare un bambino i primi a doversi mettere in gioco sono i genitori. La parte più importante del mio lavoro è con loro, nel portarli a riconoscere ed accettare la propria storia e provare a cambiare i comportamenti per il benessere del loro bambino.

Federica Citterio: Dott.ssa Federica Citterio. È particolarmente appassionata e dedita al trattamento terapeutico di genitori, in particolare mamme, che amano troppo. Maggiori informazioni sulla Dott.ssa Citterio su www.psicologamonza.it.
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