C’è una differenza tra “ne ho bisogno per vivere, per essere felice, ma se fosse necessario, ne farei a meno dedicandomi a qualche altra cosa” e un “mi manca, non so vivere senza, mi è indispensabile per sopravvivere”.
Nel secondo caso si è ossessionati dall’altro e alla radice di questa ossessione non c’è l’amore ma la paura
La persona che amano in modo ossessivo sono piene di paura: paura di restare sole, paura di non essere degne d’amore e di considerazione, paura di essere ignorate o abbandonate. L’amore viene offerto nella speranza assurda che la persona che li ossessione possa proteggerli dalle paure. Invece le paure e le ossessioni si approfondiscono, finché offrire amore con la speranza di essere ricambiati diventa la costante di tutta la vita. E poiché la strategia non funziona, la dipendente affettiva riprova e cerca di amare ancora di più.
La dipendente affettiva ama troppo e in modo sbagliato.
Con il tempo la dipendenza amorosa invade la vita di queste persone, si insidia nel quotidiano e induce a compiere gesti folli (gelosia ossessiva, controllo dell’altro, umiliazioni pur di ricevere attenzione, donarsi sessualmente all’altro per sentirlo vicino anche se per pochi minuti).
Se la persona dipendente d’amore non riesce ad interrompere questo circolo vizioso rischia di ammalarsi e di sviluppare una vera e propria sintomatologia come ansia generalizzata, depressione, insonnia, inappetenza, malinconia, idee ossessive e altri tipi di dipendenza (dipendenze da cibo, da alcool, da gioco, dalle cartomanti… ecc.)
La differenza tra amore e Dipendenza Affettiva non sempre è netta, può accadere che i due fenomeni si confondano. La chiave di distinzione sta nel grado di autonomia dell’individuo e nella sua capacità di trovare un senso in se stesso.
Una dipendente affettiva potrà facilmente riconoscersi in una o più di queste caratteristiche
- Ammette che la relazione è senza speranza, insoddisfacente spesso autodistruttiva ma non vuole interromperla
- Racconta menzogne per nascondere alle persone vicine cosa accade nella relazione
- Fugge dalla gente per nascondere i problemi della relazione
- Controlla l’altro e la relazione
- Alti e bassi di umore
- Ansia, attacchi di panico
- Rabbia, depressione, sensi di colpa
- Malattie fisiche dovute a disturbi connessi allo stress
- Altre forme di dipendenza: cibo, lavoro, gioco, cartomanzia
- Tentativi di suicidio
- Ha sete d’amore. Il dipendente affettivo è come un secchio bucato: neppure l’amore di tutta la terra riuscirebbe a riempirlo
- È sotto la tutela di qualcun’altro. Lascia nelle mani del primo venuto tutta la responsabilità della sua esistenza, della sua felicità, della sua realizzazione personale
- È un fedele discepolo. Ammaliato da un coniuge o da un leader carismatico, è pronto ad ogni rinuncia e si impegna con zelo.
- È l’impiegato modello. Pronto a tutto per essere apprezzato. La dipendenza dal lavoro, nei confronti dei superiori e dei colleghi, occupa più spazio ed energia del lavoro stesso
- Si aggrappa. Il dipendente affettivo si aggrappa; non vuole che lo si lasci o che lo si abbandoni. Mesi dopo una rottura, continua a sperare, a richiamare l’ex, ad espettare che ritorni. È soggetto alla passione e s’innamora del primo venuto
- Ignora i suoi bisogni e tende a realizzarsi soddisfando le esigenze degli altri
- È appassionato. Facilmente preda di grandi slanci di passione, il dipendente affettivo ha l’impressione di esistere quando fluttua sopra le nuvole. Vive alla velocità della luce. Lo conosce bene il colpo di fulmine. Si crea un’immagine idealizzata della sua conquista, elevandola al cielo per meglio venerarla. Vede solo un lato della medaglia, quello più lucido, più scintillante. Ha la memoria corta
- Aspetta. Sta sempre sperando, aspettando. È in un’interminabile fila d’attesa
La dipendente affettiva accetta relazioni d’amore confuse e ambigue dove il sano progetto comune viene sostituito da piccoli e grandi ricatti emotivi, abusi fisici e psichici, insoddisfazione o vera sofferenza.
La relazione di tramuta in ambito di fatica e sofferenza sovvertendo il senso di una relazione amorosa che dovrebbe essere quello accrescere gioia e fiducia in sé stessi.
L’impossibilità di pensare ad un distacco dall’altro condiziona tutto il rapporto finalizzato quasi esclusivamente ad assicurarsi di non essere abbandonato.
Concludo condividendo un brano di Osho molto denso di significati che coglie la connessione tra amore sano e possibilità di separarsi dall’altro.
“Se ami saprai che tutto inizia e tutto finisce e che c’è un momento per l’inizio e un momento per la fine e questo non crea una ferita. Non rimani ferito, sai che quella stagione è finita. Non ti disperi, riesci a comprendere e ringrazi l’altro: “Mi hai dato tanti bei doni, mi hai donato nuove visioni della vita, hai aperto finestre nuove che non avrei mai scoperto da solo. Adesso è arrivato il momento di separarci, le nostre strade si dividono”. Non con rabbia, non con risentimento, senza lamentele e con infinita gratitudine, con grande amore, con il cuore colmo di riconoscenza. Se sai come amare, saprai come separarti”