Per la sezione “Favole e Amore” in particolare parlando di favole moderne, che stanno cambiando il modo di vedere le storie narrate nelle favole tradizionali, oggi mi occuperò della favola di Biancaneve cercando di porre in evidenza le differenze tra la versione tradizionale della favola e la recente rivisitazione messa in scena dal film Biancaneve (Mirror Mirror) del 2012 diretto da Tarsem Singh, con protagonisti Lily Collins, Julia Roberts, Armie Hammer e Sean Bean.
Bimba mia, sii sempre docile e buona, così il buon Dio ti aiuterà. J. & W.Grimm
Biancaneve preserva la sua bellezza anche nel film e l’invidia della regina la metterà in pericolo di vita.
Come nella favola che tutti conosciamo troverà un rifugio nella casa dai sette nani che incantanti dal suo splendore decideranno di tenerla con sè.
Ma la storia a questo punto comincia però a differenziarsi… nella nuova versione della fiaba, Biancaneve non si limiterà a cucinare per il sette nanetti, che non sono più rappresentati come docili ometti lavoratori nelle miniere ma come briganti che, rifiutati per il loro aspetto dalla società, si procurano ricchezze rubando.
Biancaneve imparerà da loro a combattere per proteggersi dalla regina intenzionata a farle del male e nonostante abbia già conosciuto il suo principe azzurro durante un ballo di corte, non penserà a lui come ad un salvatore.
In alcuni momenti metterà persino in discussione la figura del principe, che apparirà spesso ingenuo e poco abile nel riconoscere la malvagità della regina intenzionata a conquistarlo.
Al contrario di quanto avviene nella favola tradizionale, in questo film sarà Biancaneve a svegliarlo con un bacio dall’incantesimo malefico della regina desiderosa di farlo innamorare di lei.
Biancaneve viene pertanto dipinta come una splendida fanciulla, scaltra e combattente, capace persino di portare in salvo il suo amore e anche quando il principe si offrirà di proteggerla dai tentativi di ucciderla della regina, risponderà che si deve salvare da sola, come nella scena del film di seguito.
Ancora più significativa sarà la scena finale nella quale la matrigna travestita da strega porgerà la mela avvelenata alla principessa.
Biancaneve non si lascerà ingannare dal travestimento della vecchietta e intuendo il pericolo porgerà la mela alla nemica invitandola ad assaggiarla.
La forza di questa scena sta nella capacità di Biancaneve di proteggersi da sola.
Il principe continua a rimanere una figura positiva della quale Biancaneve si innamora e con lui si sposerà per vivere felice e contenta ma il suo uomo perderà il ruolo di salvatore… rimanendo semplicemente un buon compagno di vita.
In questa versione moderna di Biancaneve, la fanciulla riuscirà pertanto a preservare doti quali bellezza e la dolcezza scalzando però dal suo personaggio l’ingenuità, la fragilità e l’incapacità di credere in se stessa che nella favola tradizionale la rendevano vittima dei personaggi cattivi.
Anche la “Principessa che aveva fame d’amore”, entra a far parte delle “favole moderne” nelle quali la protagonista cerca dentro se stessa la forza per salvarsi dalla mancanza d’amore.
giorgio
Effettivamente sono molte le fiabe che avrebbero bisogno di una "revisione". Qui ne è stata fatta una rilettura intelligente. Personalmente avrei preferito la strega, ma qualcuno si sta già occupando della cosa.