Lo spaccone: Descrizione del film
Anni 60. Eddie Felson è un giovane dal talento straordinario nel gioco del biliardo e consapevole della sua bravura gira per le province con il suo socio e finanziatore Charlie, per guadagnare soldi con le scommesse sulle partite.
Eddie accumula così tante vittorie da convincersi di poter sconfiggere il famoso “Minnesota Fats”, conosciuto proprio per la sua imbattibilità. Charlie e Eddie si recano nella nota sala Ames e sfidano “Minesota Fats”. La partita è lunghissima e avvincente, inizialmente Eddie batte Minnesota che, tuttavia, con maggior resistenza e autocontrollo del giovane, alla fine lo sconfigge facendogli perdere tutti i soldi.
Eddie, infatti, ubriaco ed emotivo non regge la prova di resistenza, esattamente come aveva previsto l’astuto manager di Minnesota, Bert Gordon.
Eddie è a pezzi, vinto e senza un soldo ed è così distrutto che di notte, lascia la camera d’albergo abbandonando il socio Charlie.
Si reca al bar della stazione, dove Eddie nota subito una ragazza dall’aria triste, Sarah. Conversano come due estranei che non si incontreranno più, ma i due si rivedranno nuovamente alla stazione, di mattina e questa volta Sarah beve wisky, Eddie si unisce a lei e poi andranno via insieme.
Nonostante le titubanze di Sarah, Eddie senza soldi e un posto dove andare, si stabilisce da lei e iniziano una relazione.
Mentre Sarah frequenta le lezioni all’università, Eddie all’insaputa della ragazza, ricomincia a bazzicare le piccole sale della città per racimolare soldi, fingendosi un giocatore qualunque.
Un giorno riappare Charlie, che gli propone di tornare con lui a giocare in nome della loro amicizia ma Eddie rifiuta, mentre Sarah è presente e da quel momento ricomincia a bere.
In un bar di periferia, Eddie si imbatte di nuovo in Bert Gordon, che gli offre di giocare per lui a biliardo, ma il ragazzo rifiuta pur messo in guardia da Gordon che la voce sulla sua bravura sarebbe giunta presto alle orecchie dei giocatori della città. E così accade. Nel corso di una partita a biliardo in una sala di periferia, Eddie sfidato con arroganza da un giocatore non professionista, cede all’istinto irrefrenabile di mostrare la sua superiorità e la sua strafottenza viene punita duramente, gli amici del giocatore gli spezzano entrambi i pollici.
Torna dolorante e ferito nell’anima da Sarah, che si prende cura di lui fisicamente e moralmente.
Ormai guarito torna da Bert e gli propone di lavorare per lui, per imparare ad avere quello che gli manca: il carattere del vincitore. La stanca storia con Sarah si trascina, ma alla fine Eddie decide di portare la ragazza con sé e Bert, nel Kentucky, dove si terranno gli incontri. La prima partita si svolge in una villa di un mecenate che propone il gioco – nuovo per Eddie della carambola, perde tutti i suoi soldi e supplica Bert di finanziarlo perché può battere il ricco uomo.
Nonostante le preghiere di Sarah, Eddie si umilia davanti a Bert pur di ottenere i soldi per continuare a giocare e così alla fine vince la sua partita. Il prezzo però è altissimo perché nel frattempo Bert torna in albergo, dice a Sarah che Eddie ha deciso di lasciarlo, le consegna dei soldi rivolgendole delle avance. Sarah si lascia andare al corteggiamento di Bert per poi tagliarsi le vene. Quando Eddie è tornato, è troppo tardi, la ragazza è morta.
Eddie è sconvolto, sa di aver ucciso lui Sarah insieme a Bert, Decide di sfidare nuovamente “Minnesota Fats”.
Stavolta Eddie è diverso, non gioca per sé, ma ricordando quanto la tragedia di Sarah l’abbia cambiato: la sua innata abilità ora è sorretta anche dal giusto temperamento, e Minnesota Fats è costretto ad arrendersi di fronte a tanto talento e determinazione.
Eddie ha vinto anche un sacco di soldi e Gordon pretende la sua percentuale, ma Eddie non ha più padroni e non cede ad alcun ricatto o minaccia di violenza e Gordon lo lascia andare, intimandogli solamente di non tornare più in città.
Questo film, annoverato tra i film più belli della storia del cinema americano, è tratto dal romanzo di Walter Tevis intitolato “Lo Spaccone”.
Lo spaccone: Commento al film
Ho deciso di commentare questo film per il tipo di relazione disfunzionale che si instaura tra Sarah e Eddie.
Sarah è zoppa per una poliomielite avuta durante l’infanzia ed affoga il suo male di vivere nell’alcool.
Per rendersi più interessante agli occhi di Eddie dice di essere storpia a causa di un incidente, che in passato era un’attrice e che vive in un appartamento pagato da un suo amante ricco.
La verità invece è che il padre a pagare tutto nel tentativo di comprare il perdono di Sarah che ha abbandonato quando era ancora piccola.
Sarah ha una bassissima autostima, la sua storia e il suo handicap, la portano all’autodistruzione.
Eddie (lo spaccone) è il classico narciso, bellissimo, pieno di sé al punto da esserne vittima, incapace di pensare ad altro che a sfide che possano alimentare il proprio ego grandioso, completamente acciecato dalla ricerca di conferme. Non ama nessuno, non crea legami veri, si limita a servirsi delle persone.
E Sarah è una vittima perfetta, sin dall’inizio chiede a Eddie “perché io?”.
Eddie non ha un soldo, non sa dove andare e si trasferisce da Sarah sfruttando lei e la sua casa. Sarah ha l’intuito che iniziare una relazione con lui, che come lei ha dei problemi, la porterà alla rovina, ma è fragile e cede alle attenzioni di Eddie.
Inizialmente Sarah è felice di avere un uomo tutto suo e pensa di potersi curare dall’alcolismo grazie a questa relazione, ma s’inganna. Appena scopre chi è davvero Eddie, un giocatore rimasto al verde che rimedia quattrini fregando la gente del posto, ricomincia a bere e il rapporto fatto solo di alcool e sesso, dove mancano le parole e la comprensione, la svuota dentro.
Solo quando Eddie ha bisogno di lei, perché gli hanno spezzato i pollici, la relazione sembra stabilizzarsi, Sarah gli sta vicino e lo aiuta a sollevarsi. Sarah confessa ad Eddie di essersi innamorata di lui, ma quest’ultimo rimane freddo, come sempre.
Quello che succede quindi nel film “Lo spaccone” è l’incastro perfetto tra il narciso e la dipendente, lei che insegue lui sempre distante che fugge. Per capire il meccanismo di questo tipo di relazione dal punto di vista della dipendenza affettiva, leggi l’articolo “La coppia tra la Dipendente Affettiva e il Narcisista”.
Non appena Eddie guarisce, infatti, si riaccende in lui la sete di vittoria e il desiderio di combattere Minnesota Fats. Resosi conto, in questo periodo di riposo forzato, che deve cambiare temperamento, Eddie si propone a Bert – che aveva colto in lui la mancanza di carattere – per lavorare per lui e diventare davvero un campione. Inizialmente dice a Sarah che se ne andrà per un periodo e che tornerà, ma la ragazza reagisce male nella convinzione che Eddie non tornerà, come hanno fatto gli altri e come ha fatto suo padre. Eddie propone a Sarah di venire con lui, ma la ragazza sa che questa esperienza la segnerà e che in qualche modo sta inseguendo l’anima inafferrabile di Eddie che le sfugge.
Da uomo astuto ed osservatore dei comportamenti umani, Bert capisce immediatamente quale sia la dinamica tra i due, e vede in Sarah un ostacolo ai suoi obbiettivi imprenditoriali su Eddie, così la mette in allerta, la minaccia, affonda il dito nelle sue paure di perdere l’uomo che ama e, in tutto questo scenario, Eddie non vede e non sente nulla, perché lui pensa solo a sé stesso e all’idea di lui come di un vincitore.
Bert liquida Sarah con del denaro, come se fosse la volontà di Eddie e per dimostrare di aver vinto su di lei umiliandola, la bacia e la seduce. Sarah si abbandona come per distruggere quel che rimane di lei e prima di uccidersi scriverà tre parole sullo specchio nelle quali raccoglie tutto l’odio che ha per sé stessa: “pervertita, distorta e zoppa”.
Nonostante tutti i segnali negativi che Eddie le aveva dato, Sarah aveva creduto davvero di poter essere amata da Eddie, senza rendersi conto di aver scelto un uomo incapace di amare.
Solo quando l’avrà persa, Eddie si rende conto di aver provato dei sentimenti per Sarah, quando è troppo tardi, perché amare significa comprendere i bisogni dell’altro e lui non è mai stato in grado di farlo, ha solo preso tutto quello che ha potuto da lei, senza proteggerla quando aveva bisogno, senza darle mai nulla in cambio se non la conferma, quella che lei aveva radicata dentro di sé, di non contare per nessuno.
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