Essendo questa la settimana della Musica Italiana per eccellenza (è ormai iniziato il Festival di Sanremo 2018), vi offro l’ascolto di una canzone che ho scritto quest’anno e che ho presentato proprio nella sezione “Giovani Proposte” del Festival.
Si intitola: La Persona Normale.
Questa canzone parla di come il nostro Vuoto da dolore può trasformarsi in arte e in musica.
Perché il nostro dolore, se ascoltato, diventa Arte.
Come nascono le canzoni rimane ancora un mistero ai miei occhi. So solamente che le canzoni che scrivo sono lo scioglimento di un nodo. Sono come una pennellata che diluisce un’emozione frenata. E così è successo la sera che ho scritto “La Persona Normale”.
Quella sera avevo avuto una forte discussione con mia madre. Tornata a casa, nel mio luogo sicuro, mi sentivo arrabbiata, sola e avvolta come da una nuvoletta nera che mi aleggiava sopra la testa.
Ho pianto molto. Mi sentivo sbagliata.
E il mio Vuoto interiore urlava:
“Vedi? Non riuscirai mai a risolvere questa situazione. Ti perseguiterà. Sarà sempre così. Non cambierà mai”.
Il Vuoto si esprime in questo modo, con aggressività e con fare prepotente, come se volesse convincerci che non valiamo niente.
Quel Vuoto era la mia rabbia, ma dall’altra parte non c’era una Camilla adulta, bensì una Camilla bambina. Ed era lei che subiva quella violenza. Non sapevo come fermare quel fenomeno. Così ho preso la chitarra e mi sono messa a suonare. Inizialmente più incerta, poi più sicura, ed ho iniziato a scrivere le parole, adattandole alla ritmica e all’armonia che sprigionava lo strumento.
E mentre quel suono mi avvolgeva, una voce si è alternata all’urlo del Vuoto, dicendomi:
“Respira un secondo, guardati un po’ dentro, apri quelle ali, è il tuo unico talento, vola, vola di più”.
Quelle parole volevano dirmi:
“Non chiuderti. Apri le tue ali, puoi farlo. Ama, senza paura.”
Questa canzone è stata la mia medicina. I rapporti familiari non si risolvono scrivendo una canzone. La canzone è servita a me per mettermi in contatto con me stessa.
Ed è questa la magia: la soluzione creativa. Il dolore diventa Arte.
Questo è il nostro talento, per tornare ad amare, per tornare a vivere.
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