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Arte e Terapia

Marnie: la donna intrappolata nell’identità di bambina

Perché la madre di Marnie non ama sua figlia?

Scavando nel passato di Marnie, l’uomo fa emergere la verità sulla difficile infanzia della donna e sulla misera esistenza vissuta dalla madre.

Una storia di sacrificio

La madre di Marnie era rimasta incinta da ragazza, giovane e ingenua, abbandonata immediatamente dal padre che si era solo voluto divertire per una sera, ma la donna accetta la gravidanza e non cede alla proposta di dare in adozione la figlia, Marnie era sua.

La scelta non fu senza sacrifici, perché per mantenere lei e la figlia la donna deve prostituirsi. L’infanzia infelice di Marnie culmina nella serata dell’omicidio che la bambina commette per un gesto supremo di difesa della madre.

Sei la donna che avrei voluto diventare

Forse la donna seppur abbia lottato per la sua bambina, vede in lei la causa della vita grama che ha avuto, ragazza madre, povera e prostituta.

Allo stesso tempo però Marnie è fonte di riscatto del suo passato, perché quasi come se la figlia non fosse una persona distinta da lei, ne proietta un’immagine della donna diversa che avrebbe voluto essere; una donna che è in grado di mantenersi da sola, che non ha bisogno degli uomini e che rifiuta il sesso, come se fosse qualcosa di sporco, perché è così che lei lo ha vissuto.

E allora sua figlia diventa quella creatura che nella sua frigidità “…è fortunata ad essere così, è fortunata”!

Dal punto di vista della madre non c’è soluzione di continuità tra lei e la figlia, come se Marnie non avesse diritto di vivere tutti gli aspetti dell’esistenza umana, ma solo quelli approvati da lei e filtrati egoisticamente dal suo passato.


Curatrice della sezione: Arte e Terapia. Avvocato penalista, appassionata di cinema e affascinata dall’introspezione che attraverso il cinema ognuno di noi può compiere. “Anche nella mia esperienza professionale mi capita spesso di incontrare donne che sono state dipendenti affettive. Si tratta solitamente di donne intelligenti e capaci in diversi settori della vita che, tuttavia non sono state in grado di spezzare legami malati. Certe di non poter vivere senza il proprio carnefice, hanno sopportato per lungo tempo umiliazioni, privazioni e maltrattamenti, convinte che fosse il loro prezzo dell’amore, sino a quando hanno raccolto il coraggio per dire basta ed essere risarcite per quanto subito”.


2 commenti
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    fabrizio

    Di proposito ora non ho letto l'articolo e senz'altro ho visto il film, ma avrei difficoltà a rivederlo. Se leggo il romanzo riesco comunque a cogliere il messaggio del film? Grazie.

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    Fabrizio

    Ho finito di leggere stanotte alle 4. Il romanzo differisce in alcune parti anche di non poco conto, ma le conclusioni sono simili. Ritrovo in pieno il tema della dipendenza e molto altro. È un racconto che ha dato il via a un tumulto di pensieri e di sensazioni. La ringrazio molto per questi spunti originali e preziosi.

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