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Arte e Terapia Dipendenza Affettiva

Le 5 fasi di guarigione dalla Dipendenza Affettiva spiegate con la musica

Le ferite dell'infanzia della dipendente affettiva

La seconda fase di guarigione si pone l’obiettivo di intraprendere un viaggio di esplorazione della storia familiare, tra cui soprattutto si analizza il rapporto con il proprio padre. Per questo la canzone scelta è “Gli uomini non cambiano” di Mia Martini

Descrizione di “Gli uomini non cambiano”

La canzone racconta la storia di una donna, non più ragazza, che inizia fare un bilancio della propria esistenza.
Si rende conto che molte delle sue sofferenze dell’età adulta sono direttamente connesse a quelle della sua infanzia.

Precisamente, al rapporto con il padre (complesso di Elettra).

Questo la porta a credere che tutti gli uomini siano come il padre ma non solo, si convince che “diventando un pò più dura” potrà proteggersi dal soffrire.

Interpretazione del testo di “Gli uomini non cambiano”

Il testo di questo brano è molto ricco. Ogni frase meriterebbe un commento.
Tuttavia, poiché abbiamo scelto questa canzone come secondo step esplicativo del percorso di guarigione dalla dipendenza affettiva, svilupperemo come tema portante: le ferite dell’infanzia.

Nell’infanzia la protagonista si innamora di un padre che non ricambia il suo affetto, ma anzi giudica la figlia come inadatta

“Per lui sbaglio sempre e sono la sua figlia sgangherata”.

Questo rifiuto genera in lei la falsa convinzione per cui l’amore va meritato

“Ho provato a conquistarlo ma non ci sono mai riuscita”.

Il donarsi totalmente e/o cambiare per farsi accettare dal padre, non porta ad alcun risultato positivo, questo fallimento genera in lei rabbia e frustrazione

“Ed ho lottato per cambiarlo, ci vorrebbe un’altra vita”.

Questa ferita cresce nel tempo.

Nell’adolescenza, la protagonista applica lo stesso schema fallimentare nelle relazioni di coppia. Inizia così a collezionare una serie di rapporti sbagliati, che le fanno credere sempre più fortemente che

“Gli uomini non cambiano, […] ti uccidono e con gli amici vanno a ridere di te […] Tu piangi mille notti di perché […] A sognare di andar via, con il primo che ti capita e che ti dice una bugia”.

Nel brano viene riportato in modo esplicito l’incastro di coppia tra la dipendente affettiva e il narcisista

“Prima parlano d’amore e poi ti lasciano da sola”, “Ti danno tutto quello che non vuoi”.

Questo avviene perché la protagonista è insicura ed ha bisogno di continue conferme da parte del partner; le stesse che non ha ricevuto dalla figura paterna.

Il fatto di non conoscere il proprio valore la porta a sbagliare partner. Svalutando se stessa si accontenta di un amore briciola.

Tuttavia, nel finale qualcosa cambia. Grazie al lungo lavoro di introspezione, la protagonista riconosce che non tutti gli uomini sono come suo padre.

Questo la porta ad incontrare un uomo diverso, ma non solo, a riconoscerlo come tale e ad amarlo in modo sano.

La fase successiva è quella che prevede di aiutare a riappropriarsi della propria vita, affrontando le proprie paure aumentando l’autostima: la presa di coscienza della dipendente affettiva. Clicca in basso per continuare la lettura!

Curatrice della Sezione "Arte e Terapia". Cantante e compositrice, ha frequentato il Conservatorio specializzandosi in canto lirico. Nella Musica ha scoperto la propria forma d'arte ma soprattutto d'espressione, potendo dare, tramite la composizione, una vera voce alle proprie emozioni. La Musica è generosa con chi sa ascoltare. Amo nutrire la mia anima camminando nel cuore, che batte al ritmo della vita e danza esprimendo gioia e libertà. Canale YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCG_2yyIP6eqGsaM3QKzDvBA/videos


Un commento
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    andrea

    Straordinario. Purtroppo li conosco tutti questi brani e li ho pure cantati, come un pappagallo. Ne scopro oggi grazie e te il significato e lo smarrimento è palpabile. Mi chiedo se ho vissuto allo stesso modo di come ho cantato. Ma oggi ti ho letto......spero non sia tardi

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