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Difese naturali: contattare la propria saggezza interiore

Difese naturali: contattare la propria saggezza interiore | Dipendiamo.blog

Definite l’anima come volete: lo sposalizio con il selvaggio, la speranza per il futuro, l’energia che scorre, la passione creativa, il proprio operato, l’amato, lo sposo selvaggio, la “piuma sul respiro di Dio”. Indipendentemente dalle parole o dalle immagini che preferite per questo processo di vita, è esattamente ciò che è stato catturato. Ecco perché lo spirito creativo della psiche si sente così deprivato.

Clarissa Pinkola Estés descrive in questo modo la “cattura” della nostra anima, quando la barattiamo in cambio di false certezze che crediamo possano placare quella hambre del alma che sentiamo dentro e che non ci dà pace.
Chi soffre o ha sofferto di Dipendenza Affettiva lo sa bene, spesso si cede all’illusione di trovare all’esterno qualcosa che in realtà giace dentro di noi, come un tesoro sepolto. Siamo dunque chiamati a fare opera di archeologia, per poter ritrovare e riconoscere questo tesoro, imparare a custodirlo e ad usarne i doni in accordo con la nostra essenza più autentica.

Questo ci consente, tra l’altro, di uscire dal nostro guscio, di affidarci alla vita con fiducia e curiosità, di modo che le nostre difese possano farsi via via più morbide, e sempre più funzionali al nostro benessere e ad un autentico relazionarci con l’altro.

Difese sane: cosa sono?

Le difese sane sono quelle strutture interne che, in accordo con la nostra essenza, ci consentono di discernere ciò che davvero è giusto per noi, in tutti gli ambiti della nostra vita.

Nella descrizione della favola Scarpette Rosse, Clarissa Pinkola Estés illustra magnificamente le trappole e le insidie nelle quali le donne scappate da un luogo di grande deprivazione rischiano di cadere, e altrettanto limpidamente descrive il processo di “addestramento” necessario per rendere più forti il nostro intuito, la nostra saggezza e la nostra resilienza, che costituiscono appunto le nostre più sane e innate difese.

Quando siamo in contatto con il nostro intuito – spesso sopito o non adeguatamente addestrato – sappiamo riconoscere ed esprimere chiaramente i nostri bisogni, a noi stessi per primi, e in seconda istanza agli altri; riconosciamo i nostri doni, i nostri talenti e le nostre capacità, portandoli nel mondo con intento, gioia e determinazione; soprattutto siamo in grado di uscire dai nostri schemi di pensiero abituali affidandoci a visioni più ampie di noi stessi e della vita.

E ancora: conosciamo “naturalmente” il nostro ritmo interiore, istintivamente sappiamo quando è giusto rimanere e quando è giusto allontanarsi, quando focalizzare le nostre energie su qualcosa o qualcuno, e quando invece è il caso di non farlo. Riconosciamo con facilità quali situazioni sono adeguate per noi e per la nostra evoluzione, così come riconosciamo le trappole e le insidie che potrebbero ostacolarci.
Come animali nella foresta, sappiamo annusare possibilità e pericoli, e lo facciamo in modo del tutto naturale e istintivo.

Accediamo con facilità al nostro potere creativo, ci rendiamo disponibili alla vita, siamo in grado di costruire una vita fatta su misura per noi e solo per noi, una vita “fatta a mano”.

Continuando la lettura per approfondire come l’Arteterapia può aiutare a ri-contattare le nostre risorse più profonde per rafforzare le nostre difese naturali e la nostra saggezza interiore.

Come l’Arteterapia può sostenere il nostro sistema di difesa naturale?

L’arte può contribuire moltissimo nel ri-contattare le nostre risorse più profonde; creare qualcosa equivale a crearsi, e nel processo creativo si attivano tutte quelle fasi e quelle “prove” che ci permettono di sviluppare appieno il nostro Sé naturale.

Nella favola Scarpette Rosse la bambina cede le sue scarpe rosse “fatte a mano” in cambio di una vita apparentemente comoda, che si rivela invece una trappola per la sua crescita e una gabbia per il suo spirito creativo. Creare qualcosa con le proprie mani è sintomo di salute, autonomia e forza: la bambina aveva messo insieme i tanti pezzetti di stoffa (i tanti pezzi del suo Sé creativo e naturale) e li aveva cuciti insieme, creando un paio di scarpe fatte su misura per lei.

Ebbene, anche noi siamo chiamati a fare altrettanto. Quali strumenti possiamo usare?

SoulCollage®, una risposta creativa per contattare il nostro intuito

Un metodo molto efficace per risvegliare il nostro intuito mettendo insieme i tanti “pezzi” di cui siamo fatti è il SoulCollage®: non si tratta di un metodo prettamente arteterapeutico, sebbene sia stato creato da una psicoterapeuta americana, Seena Frost. È un metodo semplicissimo, basato sulla tecnica del collage, che permette di creare un vero e proprio mazzo di “carte”, dove ciascuna carta rappresenta una parte di noi, e dove ogni parte viene invitata a parlare, a portarci un messaggio.

Per maggiori informazioni sul SoulCollage®, visita questa pagina.

Con questo metodo è possibile dare voce a tutte quelle parti di noi che attendono di esprimersi, di trovare una forma e una voce.

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Il mazzo sarà composto da carte dedicate a parti di noi, alla nostra comunità (persone, animali, luoghi che amiamo, o personaggi che ci hanno ispirato), alla nostra dimensione spirituale e archetipica, e alla nostra dimensione energetica.

Il modo in cui si fanno “parlare” le carte attiva immediatamente la nostra parte destra del cervello, cioè quella parte deputata proprio all’intuito e alla creatività, scavalcando tutti quei chiacchiericci e quelle difese “non sane” che spesso ci portano fuori strada.

Realizza la tua prima carta

È molto semplice, ecco ciò di cui hai bisogno per realizzare la tua prima carta di SoulCollage®

  • Cartoncino di misura 12,5×21
  • Forbici
  • Colla Stick
  • Matita
  • Riviste (possibilmente con immagini di qualità)
  • Un momento di tranquillità tutto per te

E ora possiamo cominciare a realizzare la nostra carta

  • 1 – Scegliamo immagini e sfondi

    Sfoglia le riviste, e lasciati catturare dalle immagini che più ti piacciono; fatti guidare dall’istinto; lascia che semplicemente le immagini ti richiamino, e quando questo accade, prendi l’immagine e mettila da parte. Continua per un pò, scegliendo tra immagini di persone, animali, oggetti, piante, fiori, elementi naturali, qualunque cosa.
    Scegli anche degli sfondi che ti piacciono, che andranno appunto ad accogliere le immagini che hai selezionato.

  • 2 – Controlliamo il materiale scelto

    Quando senti di aver abbastanza materiale tra cui scegliere, comincia a comporre la tua carta, tenendo conto delle dimensioni del cartoncino che hai a disposizione. Più semplice è la composizione, più facile ti sarà farla parlare. Ti consiglio, per questa prima esperienza, di scegliere un’unica immagine (ritagliala con cura, scontornandola bene) e uno sfondo che le si accordi.

  • 3 – Lascia parlare la tua Saggezza Interiore

    Una volta che avrai incollato lo sfondo, e su di esso la tua immagine, la tua carta è pronta; è giunto il momento di farla parlare. Prepara con te carta e penna, oppure registra il messaggio per poi registrarlo. Prendi la carta tra le mani, osservala, e lascia che sia l’immagine che hai scelto (non lo sfondo) a parlare.

Ricorda, non dev’essere una descrizione di ciò che vedi (“ho scelto quest’immagine perché mi ricordava quella cosa…) ma dev’essere l’immagine stessa che parla in prima persona.

Falla iniziare così: “Io sono colei/quella che… io sono colui/quello che…”. Mettiti nella posizione di “scrivano”, non devi fare altro che raccogliere il messaggio che la carta ti porta. Se senti di perdere un po’ il contatto, ripeti la formula iniziale, ti aiuterà a mantenere il flusso.

Il messaggio che arriva potrebbe essere poetico, ironico, deciso, sintetico o molto lungo, non c’è un modo giusto o migliore di un altro. Non sforzarti in alcun modo di controllare il processo, la “carta” sa già come dev’essere e cosa ti deve dire, rimani disponibile come una coppa vuota pronta a ricevere.

Assegna un titolo alla tua carta.

Rileggi con calma il messaggio che ti è arrivato: potresti stupirti di ciò che ascolti, spesso i messaggi ci sorprendono per la loro bellezza, profondità, per le parole che usano – a volte non sono parole che comunemente usiamo – per la poesia con cui si esprimono. È del tutto normale emozionarsi davanti all’immagine o al suo messaggio, il potere di questo metodo risiede proprio nella possibilità di contattare in modo immediato quelle parti di noi che spesso non utilizziamo, destandoci moti di stupore e a volte commozione. Spesso si ha una sensazione di quieto ritorno a Casa.

Questo è un primo piccolo – ma potente – passo che puoi fare per rafforzare il tuo intuito e la tua creatività, parti fondanti di una sistema di difesa sano. Il SoulCollage® è uno dei tanti strumenti che utilizzo per aiutare le persone a contattare la propria saggezza interiore, che, come abbiamo visto, ha bisogno di essere risvegliata, addestrata, nutrita, giorno dopo giorno, per permetterci di sentirci sempre più autentici, fiduciosi e aperti alla vita.

Raccontaci nei commenti com’è stata questa esperienza con la tua prima carta!

Beatrice Trentanove: Curatrice della Sezione: "Arte e terapia". Arteterapeuta, facilitatrice di SoulCollage®, artista. Diplomata in Arteterapia al Centro della formazione nelle Artiterapie di Lecco, con conseguente master in Formazione avanzata in Arteterapia clinica ad Art Therapy. Conduco percorsi di Arteterapia per adulti, in diversi ambiti. Sono facilitatrice di SoulCollage®, metodo creativo che utilizzo in un approccio integrato per sostenere le persone nella loro ricerca della propria voce interiore. Curiosa di tutto ciò che è “processo creativo”, credo fermamente che la Natura sia la nostra prima maestra di vita, e che da essa possiamo trarre tutti gli addestramenti utili per le nostre personali trasformazioni. Per informazioni beatrice.trentanove@gmail.com
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