Abbiamo scelto il cartone animato Disney di Frozen per rappresentare il percorso di rinascita che un individuo compie nel momento in cui sceglie di amarsi completamente.
In particolare, abbiamo selezionato un brano “All’alba sorgerò” cantata da Serena Autieri– in lingua originale “Let it go” – per raccontare anche noi una storia, una storia possibile: da “brava bambina” a donna sicura di sé.
La paura della propria diversità: devo essere una brava bambina
La canzone rappresenta il momento di rottura ovvero il momento in cui la protagonista Elsa, Regina di Arendel, decide di abbandonare il castello.
La sua decisione nasce dal disagio di sentirsi diversa, in quanto non riesce a valorizzare i suoi poteri, giudicandoli pericolosi. La paura di poter fare del male alla sorellina la induce a fuggire lontano, in un luogo in cui può finalmente essere se stessa.
La storia racconta che finché Elsa era bambina, il suo potere, creare il ghiaccio, era una cosa bella e divertente, tant’è che con la sorella Anna, trascorrono intere notti a giocare con pupazzi di neve e scivoli ghiacciati. Tuttavia, una sera per sbaglio Elsa ferisce la sorella Anna.
Questo è l’inizio di una serie di eventi traumatici. Alle sorelle viene impedito di vedersi.
I genitori vengono a mancare durante una traversata oceanica ed Anna ricerca disperatamente l’affetto della sorella Elsa, che la rifiuta.
Elsa, spaventata dai suoi poteri, si chiude in se stessa, rinnegando la sua vera natura e indossando dei guanti di velluto. Importante simbolo che ricalca il desiderio di proteggersi, e di proteggere gli altri, da se stessa.
Amarsi: rimettere al centro se stessi seguendo il proprio talento
La trasformazione avviene quando si sceglie di lasciare andare tutto ciò che fa sentire imprigionati, incatenati e paralizzati nel ruolo di brava bambina / bravo bambino.
Come Elsa iniziamo a vagare alla ricerca di un luogo, spesso un luogo dell’anima, in cui esprimere i nostri poteri e la nostra vera natura
“In questo remoto regno, la Regina sono io […] Può sembrare un salto enorme, ma io lo affronterò”.
Questo processo inizia quando la brava bambina / bravo bambino smette di rifiutare la propria fragilità e decide di lasciarla vivere liberamente, incanalandola e mettendola a servizio della propria vita, volendo creare qualcosa di bello.
“Non è un difetto è una virtù, e non la fermerò mai più”.
Questo pensiero la fortifica e la spinge a credere sempre di più in se stessa:
“D’ora in poi, lascerò che il cuore mi guidi un pò”.
Lascia andare così le paure e il senso di colpa, seguendo una nuova direzione, direzione suggerita dalla bussola interiore, una voce saggia e consigliera che giunge in aiuto, a sostegno della grande prova che affronterà:
“Troverò la mia vera identità, […] vivrò per sempre in libertà”
Con il tempo acquisisce sempre più sicurezza e comprende più visceralmente quanto i suoi poteri la rendono una creatura speciale:
“Il mio potere si diffonde intorno a me”
Amarsi: non temere la propria diversità ma trasformarla in creatività
Attraverso questo brano, Elsa ha finalmente imparato a amarsi per quella che è, raccontando di non temere più la sua diversità ma anzi, di averla trasformata in creatività!
E grazie ad essa realizza meraviglie, castelli di ghiaccio, forti e resistenti. Lasciando alle spalle il tempo dei castelli di sabbia… Il ghiaccio che un tempo era visto con negatività diventa invece la sua forza
“Come il sole tramonterò, perché poi, all’alba sorgerò.”
Imparando ad amare ogni parte di sé, persino la più fragile e smarrita, la donna imprigionata nella “brava bambina” evolve e finalmente decide di prendere in mano la sua vita, diventandone attrice e non più spettatrice.
“Da oggi il destino appartiene a me.”
È importante anche sottolineare che, solo dopo la sua trasformazione, Elsa ha potuto accettare di avere un rapporto con la sorella Anna, rovinato proprio da quando Elsa ha dovuto “limitare” se stessa nel nome della protezione verso Anna.
Nascondere se stessi per proteggere di chi ci sta a cuore non permette di creare un rapporto sano, al contrario liberare il proprio essere è alla base di rapporti forti e durevoli. Affrontare un cambiamento per liberare se stessi magari può farci scoprire che non sono mai stati gli altri a volerci imprigionare, ma probabilmente la nostra incapacità di lasciarci comprendere.
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