È sabato pomeriggio e siamo alla partita di calcetto.
Sugli spalti troviamo raggruppati i genitori che tifano serenamente la squadra dei loro figli ma… troviamo anche i genitori che tifano esclusivamente i propri figli!
E così ti ritrovi ad assistere a scene imbarazzanti di genitori che urlano per un goal mancato, si arrabbiano per una palla persa e guai se qualcuno non passa la palla al loro figlio!!! Allo stesso tempo, li vedi fare salti di gioia per un banale passaggio ed esultare eccessivamente per la vittoria… ovviamente solo per merito di quel figlio che è in modo più assoluto il “migliore”, tra i compagni di squadra.
Ho deciso di aprire la stesura di questo articolo con un classico esempio che spesso i genitori si trovano ad assistere: un esempio di come instaurare un malsano narcisismo nell’infanzia.
Narcisismo nell’infanzia: come riconoscere quello sano da quello malsano
Innanzitutto, bisogna tenere presente che il narcisismo è fondamentale, soprattutto nella prima infanzia, per sviluppo e crescita, ma le attenzioni e gli stimoli esterni devono essere dosati ed equilibrati in base al contesto, alle relazioni e all’età: basti pensare ad un neonato che per soddisfare i suoi bisogni ha totalmente bisogno di una persona che lo accudisca.
Con la crescita, invece, la persona che lo accudisce deve “fare un passo indietro”, riconoscere le richieste e, quando non è necessario, non rispondere immediatamente al piccolo affinché questo inizi a sviluppare, passo dopo passo, la sua autonomia e l’autostima di sé, a comprendere che nessuno è perfetto, a riconoscere e accettare limiti e regole.
Al contrario, ci troviamo di fronte ad uno sviluppo di narcisismo malsano quando appunto non si riesce a creare questo corretto equilibrio.
Solitamente, i genitori di questi bambini tendono a sottovalutare completamente il figlio e a non prenderlo in considerazione oppure a sopravvalutarlo in tutti i contesti, lo ritengono il migliore, in tutto e per tutto, rispetto agli altri e hanno delle aspettative eccessive nei suoi confronti.
La conseguenza più grave che può sviluppare il bambino è la convinzione che per essere amato deve spiccare sugli altri, essere perfetto e impegnarsi per rispettare le aspettative, annullando la sua persona.
L’autostima come base per uno sviluppo sano del narcisismo nell’infanzia
L’autostima è la valutazione che l’individuo ha di sé rispetto ai giudizi esterni e, come sottolineato precedentemente, per aiutare il piccolo a svilupparla è importante imparare a dosare la attenzioni e rispondere in modo equilibrato alle sue richieste.
Per creare questo equilibrio è bene:
- Insegnare l’empatia Per approfondire: Empatia: insegnarla ascoltando i nostri figli
- Non fare paragoni con altri bambini! Ricordiamo l’autenticità e l’unicità Per approfondire: Frozen: la principessa che imparò ad amarsi
- Confermare ai piccoli l’amore a la stima che i genitori hanno di loro in qualsiasi situazione Per approfondire: L’importanza nel bambino di utilizzare le proprie risorse
- Condividere con loro le passioni ed essere sempre soddisfatti dei loro sforzi e dei traguardi raggiunti Per approfondire: Importanza della Noia per gestire il Vuoto
- Dare l’esempio! Ricordiamo che i bambini prendono spunto dal comportamento dei genitori e tendono ad imitarlo Per approfondire: Inside Out: l’importanza delle emozioni
Il mio invito per fare tesoro di quanto scritto sopra è quello di prendere come esempio la poesia “I bambini imparano ciò che vivono” di Dorothy Law Nolte, che in poche righe è riuscita a riassumere una quantità di aspetti basilari per lo sviluppo emotivo.
“Se un bambino vive con le critiche, impara a condannare.
Se un bambino vive con l’ostilità, impara ad aggredire.
Se un bambino vive con il timore, impara ad essere apprensivo.
Se un bambino vive con la pietà, impara a commiserarsi.
Se un bambino vive con lo scherno, impara ad essere timido.
Se un bambino vive con la gelosia, impara cos’è l’invidia.
Se un bambino vive con la vergogna, impara a sentirsi in colpa.
Se un bambino vive con l’incoraggiamento, impara ad essere sicuro di sé.
Se un bambino vive con la tolleranza, impara ad essere paziente.
Se un bambino vive con la lode, impara ad apprezzare.
Se un bambino vive con l’accettazione, impara ad amare.
Se un bambino vive con l’approvazione, impara a piacersi.
Se un bambino vive con il riconoscimento, impara che è bene avere un obiettivo.
Se un bambino vive con la condivisione, impara la generosità.
Se un bambino vive con l’onestà e la lealtà, impara cosa sono la verità e la giustizia.
Se un bambino vive con la sicurezza, impara ad avere fiducia in se stesso e in coloro che lo circondano.
Se un bambino vive con la benevolenza, impara che il mondo è un bel posto in cui vivere.”(di Dorothy Law Nolte – traduzione dall’inglese di G. Carro © 2006)