Ho personalmente selezionato il brano “Una Storia Importante”, nuovo singolo di Giorgia, estratto dall’album Pop Heart, cameo di Eros Ramazzotti del 1985, per raccontare uno dei tratti caratteristici della Dipendente Affettiva: la paura di vivere una Storia importante. In alto potete vedere il video della canzone!
Il brano è una sorta di monologo interiore, nel quale il protagonista svela se stesso al partner. Finalmente ammette desideri e paure, dimostrando capacità di discernimento e volontà di intraprendere una Storia importante.
Cosa impedisce alla dipendente affettiva di vivere una Storia importante?
La Dipendente affettiva solitamente rifugge le relazioni serie, con persone sane, disposte ad impegnarsi veramente, perché questo la porterebbe ad interrogarsi sul proprio Vuoto interiore. Ciò che maggiormente teme.
Di contro, preferisce intraprendere relazioni con partner spesso problematici, spostando così l’attenzione da se stessa all’altro, eludendo le proprie sofferenze.
Perciò, in sintesi, gli ostacoli che impediscono la realizzazione di una Storia importante per la Dipendente affettiva sono:
- La paura del proprio Vuoto Affettivo
- La paura di condividersi con l’altro, veramente
- La paura della noia e della stabilità, perché prive di quella sofferenza che le è tanto familiare
Come superare gli ostacoli che impediscono alla Dipendente affettiva di vivere una Storia importante?
Tramite una terapia mirata è possibile instradare alcuni passaggi evolutivi, fondamentali, volti al raggiungimento di una maggiore consapevolezza di sé e del proprio valore, anche all’interno del sistema coppia.
Scopriamoli insieme.
1. Raggiungere la maturità affettiva, superando la paura di crescere
Una delle più grandi paure della Dipendente Affettiva è la paura di crescere; abilmente rappresentata nella prima strofa della canzone:
“Quante scuse ho inventato io, pur di fare sempre a modo mio […] Evitare così, una storia importante, non volevo così, ritrovarmi già grande”.
Ma la vera origine di questa paura, è la presenza di un Vuoto Affettivo irrisolto.
Chissà, “Forse è un alibi o una bugia” dice il testo(!) infatti, come abbiamo già detto, spesso, la Dipendente Affettiva, concentrandosi sui problemi dell’altro evita di affrontare i propri. La paura di crescere quindi, altro non è che la Parte di sé bambina, ancora bisognosa di cure. È quest’ultima, infatti, ad impedire la normale crescita emotiva della persona, con conseguenti disfunzioni relazionali.
A sostegno di questo, riportiamo quanto scrive la dott.ssa Robin Norwood, nel suo celebre libro, pubblicato nel 1985, “Donne che amano troppo”:
“Quando amiamo troppo, in realtà non amiamo affatto, perché siamo dominate dalla paura. […] Usiamo le nostre relazioni sentimentali come una droga, per non provare quello che sentiremmo se pensassimo a noi stesse. […] Siamo attratte da chi è in una situazione di bisogno…”
Imparando a prendersi cura del proprio disagio, si può raggiungere, a poco a poco, una maggiore consapevolezza di sé. Questo è il primo step verso una Storia Importante.
2. Imparare a conoscersi per amare l’altro
Concentrarsi solamente sui bisogni dell’altro induce la persona, presto o tardi, a trascurare i suoi.
Infatti, i bambini cresciuti in un ambiente familiare conflittuale, spesso sviluppano, da adulti, grosse difficoltà relazionali. Questo perché la percezione di sé è falsata, e la persona non è abituata adascoltarsi, né a prendersi cura di sé. Non sa stare da sola e ricerca di continuo la presenza dell’altro.
Tuttavia, sfuggendo i momenti di solitudine, concentrando le energie sul partner, la Dipendente affettiva si priva della possibilità di andare in fondo al proprio dolore, imparando a conoscerlo e quindi a conoscersi.
Solo così è possibile comunicare chiaramente al partner cosa desidera: “Fermati un istante, parla chiaro, come non hai fatto mai, dimmi un po’ chi sei!”. Raccontarsi con sinceritàavvicina i partner e rafforza la relazione.
Ecco perché il secondo step fondamentale per vivere una Storia Importante è la presa di coscienza dei propri bisogni e la conseguente comunicazione degli stessi. Solo così è possibile amarsi ed amare l’altro.
3. Sviluppare una sincronicità nella condivisione con l’altro
La maturità affettiva, evolve poi nella volontà di intraprendere una Storia importante: “Ma ora voglio di più, una Storia importante, quello che sei tu, forse sei tu”.
Si tratta di un vero e proprio desiderio di mettere radici, di realizzare progetti e di investire tempo e risorse insieme. Si desidera condividere tutto: “Metti gli occhi dentro i miei, come ti vorrei”. Altrimenti, se ciò non avviene, si assiste ad una disparità di intenzioni: “Apro le mie mani per riceverti, ma un pensiero mi porta via, mentre tu le chiudi, per difenderti, la paura è anche un pò la mia”.
Perciò, il terzo ed ultimo step è proprio la sincronicità della coppia, ovvero la capacità di entrambi di tracciare insieme percorsi e obiettivi, andando nella stessa direzione, con la stessa intenzione, alla stessa velocità.
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