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Favole e Amore

Rapunzel: una maschile e un femminile disequilibrati

In un articolo precedente abbiamo parlato dell’importanza di portare equilibrio tra la nostra parte maschile e la nostra parte femminile, che abbiamo interiorizzato da bambini, nelle prime esperienze con la nostra famiglia di origine. Quella che è stata la relazione con nostro padre e nostra madre, unitamente alle credenze religiose, alla cultura e alle forme pensiero, hanno contribuito a creare dentro di noi l’ideale di femminilità o mascolinità.

Per approfondire questo tema familiare, ho scelto di proporre la storia di Rapunzel, che molti di noi conoscono per aver visto il film della Disney, che è una rivisitazione molto più allegra della versione originale tedesca “Raperonzolo”, scritta dai Fratelli Grimm. Questa fiaba ci fornisce, a mio avviso, come adulti, un significativo spunto di riflessione sull’importanza della figura materna e della relazione con essa, sia che siamo solo figli, sia che siamo anche genitori.

Rapunzel e la maternità invadente

La storia di Rapunzel narra di un fiore luminoso dai poteri di guarigione ed eterna giovinezza. Il fiore viene trovato da Madre Gothel che per secoli custodisce per sè questo segreto, mantenendosi giovane. Ma un giorno, in un vicino regno, la Regina si ammala gravemente e comincia così una ricerca per trovare il fiore magico che può salvarla.

Il fiore viene trovato e grazie ad esso la Regina guarisce e dà alla luce una bambina dai capelli biondi e dorati, la principessa Rapunzel. Gothel, temendo di invecchiare, si intrufola di notte nel castello, trova la bambina e comincia a cantare per vedere se la magia del fiore si è trasferita in lei.

La sua ipotesi è esatta: i capelli di Rapunzel hanno acquisito tutta la magia del fiore. Così Gothel decide di rapire la bambina e di nasconderla in una torre in mezzo al bosco per isolarla dal resto del mondo. I genitori, disperati, per ricordarla, ogni anno, nel giorno del suo compleanno, lanciano migliaia di lanterne nella speranza che la figlia ritorni. Passano gli anni e nel frattempo i capelli di Rapunzel sono divenuti lunghi oltre 20 metri: con essi la ragazza fa salire e scendere la madre dalla torre.

Arriva il suo 18esimo compleanno e migliaia di lanterne si alzano nel cielo, come ogni anno: la ragazza esprime così il desiderio di vedere quelle luci fluttuanti dal vivo e di uscire finalmente dalla torre. Gothel però le nega questa possibilità.

Guarda il video “Resta con me” tratto dal film, molto significativo del rapporto che lega Gothel e Rapunzel.

“Cara sei un fuscello delicato…sai che ti ho protetto e tutelato…è una delusione che vuoi darmi, vuoi lasciare il nido e andare via…stai qui con me…resta con me, non ti allontanare, è il consiglio che ti do, se ti lascio andare me ne pentirò, lo so… ladri in libertà, piante velenose, antropofagia, la peste, grandi ratti, facce spaventose… Io muoio, non lasciarmi…mamma è qui, sai che ti protegge, cara veglio su di te: è un bel dramma senza mamma, ma sei con me…resta con me, stai con la tua mamma, se no tu cosa farai…finiresti nei guai…sei un po’ svampita, piena di ansia e dubbi, anche un po’ distratta, in più, senza che ti arrabbi, non sei bella…sai che ti adoro…mamma sa chi sei, mamma ti capisce, mamma è sempre accanto a te…Rapunzel, non devi mai più chiedere di uscire da questa torre, ricorda…io ti voglio talmente bene…non scordare cosa fare…resta con me”

Questa fiaba ci presenta una forma di maternità invadente. Gothel, invece di creare uno spazio di sostegno e nutrimento per Rapunzel, controlla la sua vita. Ovviamente ciò è connaturato al suo bisogno di mantenere la giovinezza attraverso i capelli della ragazza.

La donna è incapace di rispettare gli spazi di Rapunzel: è narcisista e possessiva e presenta componenti maschili e femminili disequilibrate.

Una donna che è in contatto con il proprio femminile è morbida, ricettiva, aperta, sa donare, guidare, è comprensiva, empatica e compassionevole. Sa prendersi cura degli altri e di certo questa non è Gothel. Inoltre, la donna presenta una forte aggressività, sintomatica di un maschile confuso, che maschera la paura di perdere la bellezza della gioventù e di mostrarsi per quella che è. Trasmette messaggi ambigui e contraddittori che creano disagi in Rapunzel che cresce così nell’insicurezza e senza la giusta autonomia.

Di conseguenza la figlia è fragile, fatica ad essere assertiva e non può sviluppare la sua parte maschile realizzandosi nel mondo, ma cede alla madre non essendo in grado di dare voce alla propria volontà.

Anche il senso di colpa è una catena difficile da tagliare per Rapunzel, che è pervasa dal timore di ferire la donna. La ragazza ha interiorizzato delle ferite che non le consentono di agire.

La chiave di Rapunzel per ritrovare la libertà: la propria crescita interiore

È il furfante Flynn, capitato per caso alla torre, che aiuta Rapunzel a ritrovare la strada per la libertà, quando Gothel parte per un viaggio lasciando la ragazza da sola. Flynn accompagna Rapunzel, che disobbedisce alla donna, a vedere le luci fluttuanti. La ragazza decide di ribellarsi al dominio psicologico della madre e grazie alla sua forza di volontà può realizzare il suo sogno.

Guarda il video “Il mio nuovo sogno”.

“Chiusa lì, dentro quelle mura, tra utopie e curiosità, senza mai neanche un solo giorno di felicità…Oggi io, sotto a queste luci, a questo scintillio, dentro me capisco che è questo il posto mio. Ora vedo la realtà e la nebbia si è dissolta, anche nell’oscurità tutto è chiaro intorno a me, so cos’è la libertà, ora per la prima volta…tutto ormai è così diverso, solo grazie a te…”

Nell’aver ritrovato il suo equilibrio interiore, Rapunzel permette anche a Flynn di crescere.

“Quante idee chiuse nel cassetto, fantasie e fragilità, ora so di non aver visto mai la verità. Grazie a lei, io non ho più dubbi, grazie a lei, apro gli occhi anch’io, dentro me capisco che è questo il posto mio…”

Ed ora, dopo il percorso fatto, i due possono costruire una coppia sana.

“Ora vedo la realtà, è con te che voglio stare, la tristezza non c’è più ad un tratto sono qua, e non devo più cercare…Oggi io ho il mio nuovo sogno: sento che sei tu”.

Ma a questo punto interviene di nuovo Gothel che però non ce la farà, nonostante i tanti stratagemmi, a spezzare l’energia positiva che si è creata grazie al lavoro interiore fatto dai due giovani.

Guarda il video in cui Flynn taglia i capelli a Rapunzel per non farle perdere la sua libertà.

L’importanza dell’equilibrio tra il Maschile e il Femminile

Non mancherà naturalmente il lieto fine: l’amore vince su ogni cosa!

Trovo questo film emblematico per raccontarci l’importanza delle nostre due parti maschile e femminile, e di come dobbiamo intensamente prodigarci per toglierci le maschere che ci siamo cuciti addosso in relazione alle nostre esperienze passate.

Mettiamoci quindi all’opera e cerchiamo di essere il più possibile consapevoli delle energie che mettiamo in campo ogni giorno nelle nostre relazioni, e di cosa possiamo migliorare. È molto importante per il nostro futuro.

E realizzeremo anche noi un nuovo sogno!!


Curatrice della sezione "Educazione all'amore sano" Lavora nell'ambito delle risorse umane. Scrittrice e lettrice, cura progetti e laboratori creativi per ragazzi e adulti. Vive in provincia di Modena ed è felicemente mamma di due ragazzi adolescenti, che sono per lei fonte di grande ispirazione e quotidiano apprendimento.


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