Il tema dell’amore non corrisposto è piuttosto comune, purtroppo. Ogni dove si trovano canzoni che ne parlano. Diciamo pure che l’Amore non corrisposto è un pò il fulcro dell’ispirazione di un artista!
Ma cosa si intende per amore non corrisposto?
Quali sono le sensazioni che si vivono, quali pensieri assalgono gli innamorati e come imparare un nuovo metodo di gestione di questi momenti di crisi?
Per approfondire e sviluppare questi aspetti, abbiamo selezionato un brano francese, intitolato “Je suis malade” di cui esiste una bellissima versione italiana, interpretata dalla splendida Ornella Vanoni, intitolata “Sto male”. La canzone nasce nel 1973, scritta da Serge Lama e reinterpretata dalla cantante Dalida, che ha contribuito a renderla un successo.
Le tematiche del brano possono accostarsi ad una Sindrome già commentata in un precedente articolo della Dott.ssa Maria Chiara Gritti sulla “Sindrome di Eco” che vi invito a leggere per approfondire meglio la tematica.
“Sto male”: il tormento dell’amore non corrisposto
La protagonista canta di quanto la sua esistenza sia priva di valore da quando Lui se ne è andato… Anzi, lui non se n’è andato, va e viene, tenendola in un limbo di dolore e aspettative deluse.
Lei racconta di quanto questo la renda “malata”, “Io sto male” dice, e, ossessionata dall’assenza di lui, non fa altro che pensare al fatto che da quando Lui è partito lei non riesce più a fare nulla, che ogni attività le sembra inutile, che i minuti e le ore si susseguono senza senso.
Non fuma più, non beve più, non ha più una vita. Nulla la entusiasma. Lentamente si spegne e finisce in una sorta di esilio dell’anima, dal quale non sa liberarsi.
Questo stato di paralisi psicologica è un vero e proprio tormento interiore dal quale è difficile sollevarsi senza l’aiuto di un esperto. È complicato individuarne le cause e scegliere gli strumenti utili per superarlo, dal momento che ognuno di noi elabora e gestiste le emozioni in modo personale e del tutto soggettivo.
La protagonista rimane perciò intrappolata in una sorta di “caverna” interiore, nella quale non c’è speranza, ma solo il dolore che la tormenta e che sembra soffocare ogni suo desiderio e slancio vitale.
Il dolore? La paura dell’abbandono e l’annullamento di Sé
In questo brano viene illustrata alla perfezione la sensazione di disagio dovuta al sentirsi rifiutati e abbandonati.
Certamente sentirsi rifiutati e, di conseguenza, non adeguati, è una delle più profonde paure dell’essere umano
“Non trovo più risorse, non mi guardo più, mi troverei brutta quando tu non sei accanto a me”.
L’atto di svalutarsi è una delle prime conseguenze del sentirsi rifiutati. Accade che la prima reazione sia quella di avere detto o fatto qualcosa di sbagliato, la persona si responsabilizza e si sente in colpa. Invece di pensare che l’Altro possa fuggire perché a sua volta potrebbe soffrire di un proprio disagio, l’innamorato si scredita
“Mi hai tolto ogni capacità, ogni parola e volontà, e del mio cuore che com’ me sta male, ma dirlo, a cosa vale?”
La protagonista ha una percezione negativa di sé, quasi fosse una bambina di fronte ad un adulto che le rifiuta l’Amore.
È come se perdesse il contatto con la realtà: smette di essere adulta e ritorna ad uno stato bambino, uno stato che necessita protezione, cura di sé e di amore.
Questo innesco potrebbe essere il risultato di un trauma infantile non elaborato, vissuto con uno o entrambi i genitori. L’innamorato rivive il dolore antico di quando si è sentito rifiutato e non adeguato
“Io sto male, completamente male, come le sere in cui mia madre, usciva e mi lasciava là, con la paura”
Il fatto di non ricevere affetto da parte del partner innesca la dinamica del rifiuto. Non avendo gli strumenti per gestire questo rifiuto, la persona finisce per esserne travolta.
Ne consegue l’annullamento di sé nella speranza di ottenere poche briciole di affetto:
“Ti ho dato la vita e sarei soltanto un’ombra senza te […] Io non sogno più, io non penso più, E non trovo più risorse […] Quando tu non sei accanto a me, Non sopporto più questa vita che s’interrompe se tu parti”.
La vita della protagonista si ferma. Lei vive solamente in presenza di Lui.
Quando questi inneschi si manifestano occorre grande lucidità e strumenti appropriati per fronteggiarli.
Fronteggiare un amore non corrisposto: un primo passo verso la svolta
La presa di consapevolezza che i propri sentimenti non sono rispettati né valorizzati può segnare una svolta decisiva nel percorso di crescita e di amore di sé. Quando l’innamorato comprende che ha il diritto di amare e di essere amato, è come se integrasse nuovi punti di vista che gli rendono possibile identificare la situazione con maggiore lucidità
“Tu te ne freghi e vieni e vai, dove non lo dici più, sono due anni ormai, e forse più…”.
Questo passaggio necessario e doloroso è l’unica via per poter riprendere in mano la propria vita, ridarle valore
“Non sopporto più questa vita che s’interrompe se tu parti”
per smettere di fingere – con se stessi e con gli altri – che vada tutto bene
“Io sono stanca di far finta che sto bene insieme a te”, ed infine, prendere atto che fino a quel momento ci si è sentiti brutti e inadeguati “Povera idiota che si addormenterà […] avevo del talento io, ma solo davanti a te”
ma che questo può cambiare
“Questo amore vinto, se continuerà solo come me, creperà”
Accettare e saper lasciare andare una situazione negativa, è l’obiettivo del volersi bene. Accordarsi debolezze e fragilità è il primo passo verso un cambiamento risolutivo e benefico. Per risanare una ferita è opportuno abbracciare bisogni e vuoti affettivi con amore e pazienza.
Amore non corrisposto o Mal d’Amore?
Insomma, Je suis malade – Sto male è un brano che – senza saperlo – offre uno spaccato sociale di una generazione, anzi di molte generazioni, che, invece di approfondire questo Mal d’Amore tendono a sottovalutarlo, ignorando le variabili e le sfaccettature che spesso lo caratterizzano.
L’Amore non corrisposto non è una patologia, tuttavia trovarsi spesso in questo tipo di situazione potrebbe essere il campanello d’allarme per iniziare un percorso di terapia, utile per conoscersi meglio ed individuare le cause del susseguirsi di circostanze spiacevoli e purtroppo ripetitive.
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