Per augurare e celebrare la Festa della Donna dell’08.03.2020 con tutte le nostre lettrici, a cui ricordiamo l’iniziativa del Centro Dipendiamo (30 ore di sedute gratuite) abbiamo selezionato due brani di una grandissima artista, una leonessa, una forza della natura: Noemi
Perché proprio Noemi? Perché commentare proprio le sue canzoni?
Perché Noemi, con la sua grinta e il suo anticonformismo, offre a tutte le donne italiane un nuovo modello di forza.
Quasi un ruggito, ma non di rabbia, bensì di consapevolezza.
E, all’alba di questo 2020 vogliamo dedicare uno speciale articolo a tutte le Donne che leggono con interesse e passione il nostro blog, e perché no, anche agli uomini che amano le Donne e che sanno starci accanto con amorevolezza e rispetto.
I brani di Noemi che commenteremo e da cui trarremo ispirazione in questo articolo sono:
- La borsa di una donna
- Vuoto a perdere
Primo brano: La borsa di una donna
Nel primo brano, La borsa di una donna, scritto da Marco Masini, Noemi racconta, in un monologo intimo e sincero, di come la sua borsa sia un’estensione di sé.
Cosa rappresenta la borsa e cosa racchiude al suo interno?
Nella canzone la borsa è un’estensione della personalità della protagonista.
Infatti,
“La borsa di una donna pesa come se ci fosse la sua vita dentro”
e, al suo interno, vivono sogni e rimpianti, che lei stessa vive quotidianamente, “
Nascosto in una tasca c’è quel viaggio che è una vita che vorrebbe fare”.
Vivono i suoi segreti,
“Milioni di scontrini, l’inutile anestetico del suo dolore”
le fughe che le permettono di aggirare l’amarezza di una realtà che la fa soffrire.
In questo spazio metaforico ci sono anche gli anni, ritagli di tempo, ormai passati e che ancora hanno il potere di suscitare in lei ripensamenti e malinconie,
“E vai dove ti porta il cuore, sì. Un ritaglio dentro la patente. Ci sei stata mille volte ma non ci hai mai trovato niente. Niente che ti aiuti a capire il senso di una sera che non sa meravigliare. Il senso del tuo ricordare e progettare, scordandoti di vivere adesso”.
Nella Borsa di una donna, o meglio, nel cuore di una donna, vivono milioni di sensazioni e sentimenti,
“Stupidi sensi di colpa per quel desiderio di piacere…”
la voglia di superare le paure e di abbandonarsi alla felicità
“La voglia di sorridere, di perdonare. La debolezza di essere ancora come ti vogliono gli altri”.
Una borsa che racconta la storia di una vita, anzi della complessità di una vita, quella delle Donne.
Ormai così abituate e convinte che il loro destino debba pesare come un macigno. Convinte che il loro posto nel mondo sia sempre così indietro, così poco considerato, così violentato, ferocemente violentato.
Una canzone originale, che quasi come uno specchio, rivela un’immagine nitida eppure offuscata della donna moderna. Una donna che con consapevolezza impara a gestire e fare ordine nel disordine della sua borsetta. Con maturità e con dolcezza, accetta le proprie fragilità e si prende cura di sé, iniziando proprio dal perdono.
Scelte sbagliate sì, ma che hanno comunque valorizzato un vissuto diventato prezioso oggi.
La sua borsa la riconoscerebbe ovunque. La nostra borsa, il nostro cuore ci ritroverebbe ovunque. Ed è questa la promessa che dobbiamo fare a noi stesse: nonostante le difficoltà e le avversità della vita, dobbiamo mantenere viva la speranza di poter cambiare il mondo e portare amore e dolcezza femminile in questo.
Ma non solo, anche di portare forza, una forza nuova, tutta nostra e tutta al femminile!
Secondo brano: Vuoto a perdere
Nel nostro secondo brano, Vuoto a perdere, scritto da Vasco Rossi, ritroviamo invece le sfumature tipiche del rocker di Zocca: grinta e malinconica sincerità.
La canzone Vuoto a perdere è sempre un racconto autobiografico al femminile.
La protagonista, con un filo di amarezza, prende atto che gran parte della sua esistenza è scivolata via, senza che lei se ne accorgesse,
“Sono diventata grande senza neanche accorgermene”.
Ed è proprio questo pensiero a risvegliare in lei la determinazione. La voglia di mettere un punto.
Una grinta che prima schiarisce le idee e poi rinvigorisce gli animi: d’ora in poi sarà diverso!
“Quanta vita che ho vissuto inconsapevolmente. Quanta vita che ho buttato, che ho buttato via per niente”
imparando a guardare la verità per ciò che è, la protagonista compie un passaggio evolutivo importante. Ed è questa svolta a segnare il vero inizio della sua vita.
Qual è l’idea portante del brano? Cos’è il vuoto a perdere?
Il Vuoto a perdere è un punto dal quale poter ripartire.
Nella sua vita la protagonista non cambia un granché del suo quotidiano
“Giro ancora per strada, vado a fare la spesa, ma non mi fermo più”
tuttavia, in quel non mi fermo più, è racchiusa l’idea portante della canzone. La perfezione non esiste, esiste solo la verità:
“La mia cellulite, le mie nuove consapevolezze”
Il brano racconta di quel momento nella vita di una donna, nel quale si rende conto che è possibile guardare avanti con occhi nuovi, quindi con una nuova consapevolezza.
Momento prezioso e fecondo, nel quale possiamo scegliere la nostra direzione e farlo lasciandoci alle spalle illusioni e limiti…
“Perché il tempo ha cambiato le persone”
in questa ultima frase, si racchiude un senso profondo della vita: il tempo ci cambia. Perché noi cambiamo con il tempo, acquisendo nuove convinzioni, sfatiamo miti di perfezione ed impariamo ad accettare la realtà, nella sua imperfezione e nella sua varietà…
Il nostro augurio
Il nostro augurio a tutte le donne è quindi quello di trovare un modo intimo e personale di prendersi cura di quel Vuoto a perdere.
Di riordinare il disordine della borsetta e di fare tutto ciò con quell’amorevolezza e quella determinazione tipica di ognuna di noi.
Perché è proprio la nostra nuova forza, tutta nostra, a renderci così speciali e così meravigliose.
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