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Klaus: una storia di riscoperta di se stessi

Klaus: una storia di riscoperta di se stessi | Dipendiamo.blog

Durante le vacanze di Natale dello scorso anno, una sera ho avuto il piacere, sfogliando e risfogliando le pagine della piattaforma Netflix, di imbattermi in un nuovo film d’animazione, Klaus.

Incuriosita e con un po’ di sospettosità, in quanto spesso questi racconti natalizi non rivelano insegnamenti profondi, ho iniziato a guardare questo film. Sono stata piacevolmente stupita, per questo ho deciso di raccontarvi nell’articolo ciò che più mi ha colpito e per consigliarvi, a mio parere, una buona visione.

Jasper, un giovane disimpegnato

Jasper è un giovane ragazzo proveniente da una famiglia molto ricca, privilegiato e viziato, che sembra non volersi impegnare a costruire il proprio futuro.
Proprio a causa di questo, suo padre, capo dell’Accademia Postale, gli dà un ultimatum: Jasper dovrà trovare il modo di consegnare 6.000 lettere in un anno, partendo da Smeerensburg, una piccola cittadina su un’isola vicino al circolo polare artico; se fallirà, dovrà rinunciare per sempre alle sue abituali agiatezze.
Il giovane ragazzo si vede così costretto a partire.

Ci troviamo quindi di fronte ad un protagonista anticonvenzionale per un film sul Natale, poiché non è né un Babbo né un bambino che crede nella sua magia.

Jasper sembra invece avere tutte le caratteristiche di un anti-eroe e nulla di magico: è un giovanotto demotivato e, da quel che emerge, molto noioso ed egoista, incapace di fare sacrifici per sé stesso e gli altri.

Una lotta da generazioni


Il ragazzo, una volta arrivato a Smeerensburg, si ritrova in una realtà ben diversa da quella che si aspettava: gli abitanti del luogo sono tutt’altro che ospitali e inoltre, per niente interessati ad inviarsi della corrispondenza; la città è divisa tra due famiglie fondatrici, gli Ellingboe e i Krum, costantemente in lotta tra loro.
Da generazioni, infatti, tra i due clan non c’è che risentimento: la loro rivalità, ormai, è questione di eredità culturale. Jasper quindi, si rende conto in fretta delle conseguenze negative di tutto questo odio reciproco, che regna persino tra i bambini.
L’unica insegnante della città, Alva, è stata costretta a reinventarsi pescivendola, poiché è rimasta senza alunni a cui dedicarsi: dopotutto, mandare i propri figli a scuola e permettere loro di sedersi accanto al nemico storico, è fuori discussione ormai da anni a Smeerensburg

Ci troviamo quindi in un contesto completamente “anti-natalizio”: il classico clima di solidarietà presente nei racconti sul Natale, qui è totalmente assente. Al contrario, i protagonisti della vicenda sono impegnati in una guerra anti-altruista, che ha come unico obiettivo quello di prevalere sull’altro.

Si comincia a percepire la misteriosità del messaggio che il regista vuole trasmettere al pubblico.

Un incontro inaspettato

Jasper cerca invano di convincere gli abitanti di Smeerensburg a scambiarsi delle lettere, e nella sua missione si imbatte un giorno in Klaus, un misterioso falegname che vive da solo in una casa piena di giocattoli da lui fabbricati. Jasper, spaventato però dall'aspetto possente dell’uomo, fugge perdendo un disegno fatto da un bambino della città.
Commosso dalla tristezza celata in questo disegno, Klaus torna in città alla ricerca di Jasper e si fa portare dal ragazzo alla casa del piccolo, per lasciargli un giocattolo, sperando in questo modo di restituirgli il sorriso. Con grande sorpresa di Jasper, l'atto di bontà di Klaus genera una inaspettata reazione a catena, e altri bambini, venendo a conoscenza dell'episodio, vorrebbero anch'essi ricevere un giocattolo dal falegname.

Ecco che qualcosa comincia a cambiare: una buona azione fatta per caso sembra far vacillare il tragico equilibrio che fino ad ora aveva sempre regnato nella cittadina.

È così che allora, proprio a partire dai bambini, sembra innescarsi un cambiamento di rotta: i piccoli abitanti del villaggio cominciano a comportarsi bene con gli altri, con lo scopo di ricevere dei doni.

Il ritorno alla felicità


A Jasper viene così un’idea: dopo aver convinto l’anziano falegname, propone ai bambini della cittadina di scrivere lettere al signor Klaus, per ricevere un giocattolo: così facendo trova il modo per consegnare le sue lettere e quindi di poter tornare a casa al più presto, nelle sue lenzuola di seta.
Ovviamente questo vero scopo del suo piano viene tenuto nascosto. Anche Alva, l’insegnante, trae beneficio da questa idea geniale, infatti, grazie al piano di Jasper, ha la possibilità di tornare a insegnare: i bambini, ora, sono motivati a imparare a leggere e scrivere, per chiedere doni al signor Klaus, nonché a comportarsi generosamente con tutti, clausola per ricevere i regali.
Tutto sembra andare nel verso giusto: Jasper sta raggiungendo quota 6000 lettere per andarsene da Smeerensburg, Klaus è lieto di vedere i bambini felici e la città è in festa. Gli unici però a non essere contenti di questo traguardo sono i capi clan dei Krum e degli Ellingboe, che non tollerano l'assenza di litigi tra le due fazioni e ambiscono alla tradizionale guerra rivale.

A questo punto quindi sembra che il racconto prenda una piega positiva, poiché, anche se in modo più o meno “corretto” e trasparente, nel paese è tornata un po’ di felicità e gentilezza.

Si sottolineano ancora una volta, però, i tratti negativi del nostro protagonista Jasper, che sembra aver messo in moto, seppur inconsapevolmente, un grande cambiamento, ma al solo scopo di trarne personale vantaggio.

Lo spettatore si trova tormentato da dei punti interrogativi: i capi clan della città accetteranno mai la felicità? Jasper riuscirà nel suo intento egoistico? Qualcuno scoprirà le vere intenzioni del ragazzo?

La potenza delle emozioni positive


Nel frattempo, i giocattoli accumulati da Klaus iniziano a terminare ma la richiesta di doni si fa sentire anche dalle cittadine delle isole vicine.
Jasper cerca di convincere l'amico a creare nuovi giocattoli, ma per Klaus questo porta alla memoria il triste ricordo della moglie Lydia: la coppia aveva programmato di avere dei figli per coronare il loro amore, ma, purtroppo, non erano riusciti ad averne; Klaus allora fabbricava giocattoli aspettando e sperando il loro arrivo.
In seguito, però, Lydia si ammalò e morì, lasciando il falegname solo nella disperazione. Klaus non pensava di poter essere ancora felice, ma la vista dei bambini gioiosi nel ricevere i giocattoli risveglia le sue emozioni, e decide quindi di aiutare Jasper nel suo intento. I due decidono di avviare l'impresa di costruzione di giocattoli, con l’aiuto di Alva, e di consegnarli simbolicamente il giorno di Natale, la giusta occasione per fare doni.

Ecco che qui si scopre il mistero che avvolge il personaggio del possente anziano falegname: non è un tradizionale “Babbo” felice, ma una persona molto triste e ferita dal suo passato.

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Tuttavia, il personaggio fa una grande evoluzione: non si chiude nel vuoto e nella tristezza dei ricordi, ma reagisce grazie allo stimolo delle emozioni positive che prova nel vedere la felicità altrui. È proprio questo che fa scattare la molla e gli fa maturare la decisone di spendere sé stesso e il suo tempo per fare felici gli altri, proprio perché ciò, a sua volta, gli regala gioia.

Anche Alva è un personaggio molto importante della storia: all’inizio dei fatti risultava “abbruttita” dalla triste e deludente vita a Smeerensburg; poi però, la progressiva trasformazione del paese coinvolge anche lei, che diviene ciò che ha sempre desiderato. In questa nuova veste mostra a Jasper, in un momento di sconforto del ragazzo, l’importanza delle sue azioni che hanno modificato i comportamenti dei cittadini, stimolandolo nell’intraprendere questa avventura.

Piano piano si fa strada senza troppo rumore una storia d’amore fondata sull’aiuto reciproco.

La scoperta della verità


La mattina della Vigilia di Natale però, giunge a Smeerensburg il padre di Jasper. Contattato con l'inganno dai capi clan, il padre si congratula con il figlio per essere riuscito nell'ardua impresa di riavviare l'esercizio postale sull'isola e gli propone di tornare a casa come da accordi. I piani di Jasper vengono quindi scoperti e viene svelata la sua natura egoista. Gli abitanti di Smeerensburg, in modo particolare Klaus e Alva, che pensavano fosse buono e sincero, sono molto delusi e arrabbiati a causa del suo tradimento.

Prima di salpare da Smeerensburg, Jasper però comprende ciò che vuole davvero: rimanere sull'isola e continuare ciò che ha creato con le persone che ama, anche al costo di abbandonare una vita di privilegi e comodità. Decide quindi di restare e cerca di impedire ai Krum e agli Ellingboe, ancora fedeli alla storica rivalità, di rovinare il Natale, aiutando, questa volta sul serio, Klaus ed Alva. Jasper verrà poi perdonato, poiché tutti capiscono che il giovane, in fondo, ha un cuore buono e generoso.

A questo punto della storia, ci troviamo di fronte all’evoluzione anche del personaggio del giovane Jasper: nonostante il suo intento iniziale fosse egoistico, dopo aver provato la felicità derivante dal far felici gli altri, come un boomerang, prende consapevolmente la sua decisione: rimanere nella cittadina e continuare la sua missione con Klaus e Alva.

Infatti, anche le persone che si erano arrabbiate con lui, comprendendo poi la sua vera natura, tutt’altro che egoista, lo perdonano, sperimentando davvero cosa sia il bene per l’altro e mettendo da parte il rancore, che da sempre regnava nella città.

L’evoluzione, quindi, è da parte di tutti quanti i personaggi.

I segreti del Natale

Il tempo passa e le condizioni a Smeerensburg migliorano sempre più: dopo anni viene finalmente conclusa la guerra tra le due fazioni quando i figli dei rispettivi capi famiglia si sposano. Nel mentre, Jasper e Klaus continuano a consegnare i regali ad ogni Natale, nonostante le destinazioni ogni anno siano sempre più lontane dalla piccola isola. Jasper e Alva costruiscono una famiglia insieme.

Durante il dodicesimo anno dal loro incontro, Klaus sparisce senza lasciare traccia raggiungendo sua moglie Lydia. Inizialmente Jasper cerca l'amico, ma poi si rasserena poiché riesce a trovarlo ad ogni Vigilia di Natale come uno spirito buono che ancora consegna doni ai bambini di tutto il mondo, ispirando atti di bontà

Nella conclusione di questo bellissimo racconto sul Natale, è chiaro come il messaggio sia quello di essere vicendevolmente buoni, anche se gli altri inizialmente non lo sono con noi: questo perché ogni atto di bontà corrisponde sempre ad un altro atto di bontà, ma finché qualcuno non comincia, non si può innescare questa reazione a catena positiva e spezzare quindi quella del risentimento e dell’odio.

Con il cambiamento positivo a partire dai bambini della cittadina, ha avuto luogo l’evoluzione di tutti quanti, fino ad arrivare al giovane egoista Jasper, la cui vera natura buona è uscita solo con la gratitudine ricevuta proprio donando agli altri.

“A un atto di bontà corrisponde sempre un altro atto di bontà” – Klaus

Klaus: Una storia originale e genuina

Il tocco di classe di questo racconto sta proprio nell’idea di presentare una storia che dia un chiaro messaggio contro l’odio ingiustificato; quello a cui il regista tiene molto è sicuramente sottolineare il fatto che le tradizioni non nascono dal nulla e non sono immutabili per dogma: la consuetudine alla violenza, al disprezzo e all’individualismo, così come è sorta, può anche essere cambiata nel suo soddisfacente e positivo contrario.

Oltre a ciò, il racconto dimostra molto bene come il superamento di una perdita possa portare sentimenti positivi: Klaus è riuscito a spezzare la catena della sua tristezza e solitudine, riscoprendo la felicità nel piccolo gesto di donare agli altri, generatore di gioia.

Un ultimo importante aspetto che nel film emerge in modo chiaro, è l’importanza di allargare il concetto di famiglia, inteso come fare del bene per le persone a noi vicine, senza fermarsi ai confini sanguinei e biologici, ma considerando i nostri amici, come parte dei nostri affetti più cari.

Tutto ciò viene realizzato con grande originalità e delicatezza e allo stesso tempo con semplicità: grazie alla simpatia del personaggio di Jasper, al fascino di quello di Alva e allo humour ben dosato, si può scommettere che Klaus entrerà di diritto nei film più apprezzati sul Natale, da vedere e rivedere ogni dicembre, per lasciarsi ispirare, carta e penna alla mano, nella scrittura della fatidica letterina.

Categorie: Arte e Terapia
Valentina Poma: Tirocinante post laurea di Psicologia clinica presso Dipendiamo - Centro per la cura delle New Addiction, ho conseguito la laurea magistrale all'Università degli studi di Bergamo. Durante gli studi ho avuto esperienze lavorative tra cui la più importante come educatrice presso la Scuola papa giovanni XXIII Monterosso
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