Che cosa è l’autostima?
“Autostima significa che nessuna opinione e nessun giudizio è così criticamente vitale per la propria crescita e sviluppo come quello che tu hai di te stesso” – Denis Waitley
La frase di questo scrittore americano, ci introduce alla definizione di “Autostima”, ossia il processo attraverso il quale ciascuno di noi si attribuisce dei giudizi valutativi.
L’autostima inizia a svilupparsi durante l’infanzia grazie alle nostre interazioni col mondo, con gli altri e con le nostre capacità. Durante l’adolescenza si trasforma e in età adulta il livello di autostima si consolida e inizia a vivere di vita propria dentro ciascuno di noi.
Essa, quindi, è un modo che utilizziamo per interpretare noi stessi e i fatti che accadono, rendendoci impermeabili a conferme o smentite.
“È il giudizio profondo che abbiamo di noi stessi, fatto di parole, ma anche di emozioni e sensazioni” (Giannantoni, 2010).
Le radici dell’autostima
L’autostima si costruisce nel tempo grazie all’interazione di diversi fattori. Il primo è di origine culturale: l’immagine che il mondo intorno a noi ci rimanda attraverso le tradizioni di riferimento, le mode, le pubblicità, i social network.
Attualmente, la nostra società, trasmette molto il valore dell’essere belli, giovani, ricchi, sani ecc. ci offre tanti stimoli di come dovremmo essere e spesso questi standard vengono percepiti come irraggiungibili o in contrasto fra loro, creando confusione e tristezza.
Oltre ai fattori culturali, troviamo anche quelli familiari e relazionali: in ogni famiglia viene dato valore a particolari caratteristiche e qualità e non ad altre, e ciò ha una grande influenza sulla nostra autostima. Per esempio, in alcune famiglie viene data molta importanza al successo e alla prestazione, in altre alla generosità, in altre ancora all’impegno sportivo o all’avvenenza fisica ecc.
E il nostro arbitrio? È un ulteriore fattore che concorre alla formazione della propria autostima: ciò che noi stessi decidiamo essere fondamentale per ritenerci persone appagate e soddisfatte.
Le fasi di vita
Come abbiamo detto all’inizio, la costruzione dell’autostima è un processo, che continua durante tutta la vita, accompagnando le diverse fasi.
Nell’infanzia, la nostra autostima può essere considerata come il risultato del rapporto con le persone significative che abbiamo avuto nella nostra vita e dell’opinione che hanno di noi:
- Genitori
- Parenti
- Insegnanti
- Fratelli
- Compagni
- Allenatori
- Amici
Durante poi l’adolescenza, si evolvono i fattori precedenti e se ne aggiungono di nuovi:
- Crescita fisica
- Crescita emotiva
- Crescita sessuale
- Nuovi compagni
- Nuove conoscenze
- Primi amori
- Scuole superiori
- Autonomia
- Indipendenza
Infine, nell’età adulta, il livello di autostima è piuttosto consolidato, ma può modificarsi in seguito ad alcuni eventi dirompenti:
- Grandi successi
- Grandi insuccessi
- Esperienze traumatiche
- Fatiche relazionali
- Relazioni positive e felici
- Cambiamenti drastici
- Percorsi di psicoterapia
L’autostima, quindi, è un prodotto che scaturisce anche dalle interazioni con gli altri: si crea durante il corso della vita come una valutazione riflessa di ciò che le altre persone pensano di noi.
Gli ambiti dell’autostima
L’autostima è strettamente collegata a: benessere mentale, fisico ed emotivo. Questo significa che va a strutturare il valore personale che ciascuno di noi si attribuisce, l’autoefficacia, ossia la percezione che abbiamo di essere in grado di fare, sentire, esprimere, essere o divenire qualcosa, e le nostre preoccupazioni in generale.
L’autostima si esprime in diversi ambiti di vita nei quali siamo inseriti (lavoro, famiglia, sport ecc..); per questo motivo, spesso notiamo delle disarmonie fra di essi, che variano anche a seconda delle circostanze. Il valore di sé dipende inoltre anche dal livello di importanza che noi stessi attribuiamo ai vari ambiti.
Ecco i principali:
- l’autostima sociale —> comprende i sentimenti della persona riguardo a sé stessa nelle relazioni con gli altri (percezione di avere amici, di essere integrati in un tessuto di relazioni, di essere stimati e apprezzati);
- l’autostima familiare —> riflette i vissuti della persona come membro di un nucleo familiare (percezione di essere apprezzati, amati, ascoltati, sostenuti dalla propria cerchia familiare);
- l’autostima professionale —> riguarda i vissuti di auto-efficacia e adeguatezza in campo professionale, in rapporto agli standard che la persona si è prefissata o che percepisce sia importante raggiungere;
- l’autostima corporea —> valutazione del proprio aspetto fisico + valutazione delle prestazioni che esso riesce ad eseguire; (una persona potrebbe attribuire maggiore valore all’aspetto del proprio corpo, mentre un’altra potrebbe essere più interessata ai risultati atletici che il proprio corpo le consente.)
L’autostima globale
È una valutazione generale del sé e si basa su una autovalutazione integrata di tutte le componenti della propria personalità.
Implica una visione obiettiva di sé, che non sovrastima i propri punti di forza, che vede i punti di debolezza, senza tuttavia un atteggiamento ipercritico nel valutarli.
Se i settori dove si percepisce di essere efficaci rivestono poca importanza nella propria visione, mentre quelli nei quali si ritiene di essere carenti sono considerati molto importanti, è probabile che l’autostima globale si mantenga assai bassa.
Gli ostacoli ad una sana autostima
Quando l’autostima diventa un problema?
- Quando ci si sente carenti in troppi ambiti di autostima
- Quando ci si sente carenti nell’ambito che si ritiene fondamentale per il proprio concetto di sé
I principali ostacoli che incontriamo nella costruzione di una sana autostima sono diversi, fra i principali ci sono: i condizionamenti e le credenze limitanti, le nostre paure, la fatica nell’accettarsi per come si è, con i propri pregi e limiti, la mancanza di fiducia e di amore verso si sé, gli ostacoli nel nostro contesto relazionale(es: il peso del giudizio).
Gli ostacoli nell’ambiente familiare:
Gli ostacoli nel contesto culturale:
Ma quali sono le conseguenze di una bassa autostima?
Avere una bassa autostima favorisce l’emergere di sentimenti di insicurezza, autocritica e scarsa consapevolezza di sé a livello globale.
Inoltre, una bassa autostima implica spesso uno scarso entusiasmo, demotivazione e disinteresse. Questo ci porta a focalizzarci esclusivamente sulle proprie debolezze, mentre vengono trascurati i punti di forza.
È presente un forte timore per il rifiuto da parte degli altri: le persone con una bassa autostima si arrendono molto più facilmente quando si tratta di raggiungere un obiettivo, soprattutto se incontrano qualche difficoltà o sentono un parere contrario a ciò che pensano.
Si riscontra molte volte una fatica ad abbandonare i sentimenti di delusione e di amarezza connessi ad un insuccesso; di fronte alle critiche, il soggetto si mostra molto sensibile rispetto all’intensità e alla durata del disagio provocato.
Qualche spunto per rinforzare la propria autostima
Come abbiamo approfondito nei paragrafi precedenti, l’autostima non è statica, è un processo, una cosa attiva. Questa in realtà è una buona notizia perché significa che abbiamo la possibilità di lavorare su noi stessi giorno dopo giorno e imparare ad accettare tutti gli aspetti della nostra persona per vivere più serenamente.
Di seguito vedremo alcuni elementi che possono aiutare ognuno di noi a sviluppare uno sguardo diverso e più amorevole verso noi stessi.
Curiosità
La curiosità verso sé e gli altri è un elemento molto prezioso. Avere uno sguardo curioso e aperto permette di cogliere sfumature della vita di tutti i giorni che prima erano nascoste e consente di comprendere che ci possono essere diverse reazioni di fronte allo stesso evento. L’autostima è fortemente connessa al modo in cui leggiamo gli avvenimenti che ci circondano: la curiosità ci permette di andare oltre alle apparenze, dare ad ogni evento il giusto peso per non formare giudizi rigidi e incrollabili, ma flessibili e funzionali.
Autoconsapevolezza
L’autoconsapevolezza è un’altra arma vincente. Più una persona è consapevole di sé stessa e di quello che la circonda, meno avrà la tendenza a demoralizzarsi e a coltivare pensieri negativi sulla propria persona e sulle proprie capacità. Nondimeno è un ottimo modo per ridimensionare il giudizio degli altri, elemento esterno non controllabile: se sono davvero consapevole di me, il giudizio altrui, per quanto spiacevole, non potrà distruggermi o buttarmi a terra.
Ascolto di sé
L’ascolto e la conoscenza di sé sono le vie maestre per raggiungere tale consapevolezza. In questo mondo frenetico orientato al fare e alla prestazione, spesso le persone non sono abituate a fermarsi e a cosa li fa stare bene, cosa li fa stare male, come reagiscono di fronte a determinate situazioni, perché reagiscono in quel modo e così via. Un ascolto vero, scevro di giudizio, unito a una crescente conoscenza di sé autentica, sia dei propri punti di forza che di quelli di fatica.
La sana autostima
Infatti la sana autostima è legata alla capacità di fare autovalutazioni realistiche di sé, dell’altro e del mondo. Riportarsi a una dimensione di concretezza, riconoscersi globalmente e abbracciare metaforicamente gli aspetti di noi che non ci piacciono è difficile, ma è indispensabile se desideriamo avere un buon livello di autostima.
Infine, dobbiamo ricordarci che siamo attivi nella costruzione della nostra realtà.
Ci sono fattori esterni che non possiamo eliminare, ma, in quanto adulti, dobbiamo sviluppare un senso di responsabilità verso noi stessi e la nostra vita. È un concetto ben diverso dal “senso di colpa”, che attanaglia, blocca nei vecchi schemi e ci rende difficile agire. Essere responsabili ci rende liberi, ci fa cogliere opportunità dove vedevamo solo limiti e ci permette di prendere in mano la situazione per evolvere.
Se tutto questo ti appare difficile e complesso, non abbatterti! Roma non fu costruita in un giorno, così l’autostima richiede tempo, pazienza e dedizione.
Il primo passo da compiere può essere quello di decidere di guardarsi con occhi pieni di affetto ogni giorno.
“Quando sei contento di essere semplicemente te stesso, non fai confronti e non competi, tutti ti rispetteranno.”
LAO TSE
AccettiAmo: Esperienza di gruppo per rinforzare l’autostima
Nel Centro Dipendiamo abbiamo deciso di creare un gruppo ad hoc per aiutare le persone a iniziare un processo di rinforzo e di costruzione di una sana autostima.
Da questo proposito nasce il gruppo “AccettiAmo: L’autostima come amore sano verso di sé”: uno spazio protetto e sicuro di crescita personale e di lavoro su una sana autostima.
Si tratta di un gruppo terapeutico online composto da sette incontri a cadenza circa bisettimanale. Noi psicologhe guidiamo i partecipanti incontro dopo incontro in un viaggio emozionante e ricco di scoperte su di sé.
Il gruppo facilità la consapevolezza del proprio modo di funzionare, la valorizzazione delle proprie risorse e l’accettazione delle proprie fatiche.
“AccettiAmo” ogni giorno di più noi stessi, come persone uniche, imperfette, speciali e sempre meritevoli di amore.
La prima edizione sta giungendo al suo termine e ogni incontro è stato ricco di confronti e scambi, emozioni, scoperte e riscoperte di aspetti di sé.
Non mancano attività terapeutiche e creative certo, ma il cuore del percorso è proprio nelle persone che lo compongono, nel loro contributo e nel rispecchiamento che si crea con gli altri.
Il Team Autostima è composto dalle psicologhe Raffaella Capuano e Valentina Poma conduttrici del gruppo AccettiAmo: l’amore sano verso di sé, che fanno parte di DIPENDIAMO – CENTRO PER LA CURA DELLE NEW ADDICTION.
AccettiAmo verrà riproposto con una seconda edizione in partenza il 7 febbraio 2022. Per maggior informazioni e per l’iscrizione potete contattare il centro:
- tramite mail: iscrizioni@centrodipendiamo.it
- tramite whatsapp: 0350868258
“Ciò che neghi ti sottomette, ciò che accetti ti trasforma.”
CARL GUSTAV JUNG
BIBLIOGRAFIA
-
Enrico, R. (1993). Piacersi non piacere. SEI, Torino.
-
Giannantonio, M. (2017). Mi vado bene?: Autostima e assertività. Edizioni Centro Studi Erickson.
-
Milanese, R. (2020). L’ingannevole paura di non essere all’altezza: Strategie per riconoscere il proprio valore. Ponte alle Grazie.
-
Goleman, D. (2011). Intelligenza emotiva. Bur.
Leave a Comment