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Adolescenti: “I domatori del caos”

Adolescenti: I domatori del caos | Dipendiamo.blog

Introduzione al monologo di Stefania Andreoli

La dott.ssa Stefania Andreoli, psicologa e psicoterapeuta, illuminata circa al centro di un palco, inizia la propria profonda ma delicata esposizione parafrasando le parole di una mamma, la quale narra di quanto è orgogliosa e soddisfatta dei suoi tre figli, di cui uno piccolo e di quanto esistano figli adolescenti “bravi”, i suoi, che amano e vivono e non deludono la loro famiglia.

Andreoli rammenta, suggerisce un brano del gruppo musicale italiano I Vicini di Casa, era il 1976, dal titolo “15 anni” e considera “15” non semplicemente un numero rappresentativo di questa età, ma anche e soprattutto il sinonimo di caos adolescenziale, ossia caos relazionale, dei corpi e dei luoghi, mostrando la diversità di quei giovani, ora genitori alle prese con figli ignoti che, allo stesso tempo, sono sconosciuti a loro stessi.

La psicoterapeuta parla di padri e di madri, all’epoca, che poco o nulla intendevano dei loro figli, pur avendo il diritto naturale di conoscere, genitori che non sapevano dove, con chi e cosa facessero i loro ragazzi o le loro ragazze, e si avvicina veloce, al pari del nostro tempo, agli adulti odierni possessori di strumenti di controllo attraverso i quali possono geolocalizzare, appurare dai social network perché, citandola, se “sorvegliamo i nostri figli, li pensiamo”.

Stefania Andreoli afferma coscientemente che l’adolescenza non è una pura estinzione di una fase evolutiva della vita, assolta dai moderni genitori “bravi” nel trasformare i figli in amici o altro, ed anche lì elogia in quanto “primi” a dialogare con loro, seppur sovente delegatori dell’origine delle difficoltà degli stessi all’esterno della coppia genitoriale, ma all’interno di una società che professa il dover essere “belli, magri e di successo”, genitori attenti che non si capacitano di come un amato figlio “ti volti le spalle” e con il quale discuti, litighi, ragazzi e ragazze che la psicoterapeuta definisce i “figli generatori del caos”, quindicenni che tagliano il cordone non più ombelicale, bensì il “cordone emozionale” e che quasi imparano ad odiare e a farsi odiare, perché “contrappongono” i loro bisogni evolutivi a quelli familiari, esigenza che rappresenta “il caos per diventare grande”.

L’eloquio di Andreoli è ricco di termini pungenti, intensi a tratti feroci, difficili ma toccanti e ancora ci mostra il caos, in quanto convince quando asserisce che le emozioni ed i sentimenti sono il caos e prosegue e forse spaventa quando sottolinea, nuovamente, che il caos adolescenziale si scontra con i limiti e le incompetenze dell’adulto.

La voce della dottoressa cambia tono ed ecco una piccola pausa per anticipare che, secondo lei

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La psicoterapeuta torna agli adolescenti, sottolinea in modo sentito e consapevole il loro sgomento di non diventare nessuno, così come il loro sforzo per “addomesticare il caos”, senza dimenticare i figli senza di esso, quelli che dopo i venti anni sono quasi emotivamente immobili, fermi, indecisi, annoiati di fronte a genitori preoccupati e stupiti perché, prosegue, “innamorarsi del caos è il sentimento dei pazzi”.

Stefania Andreoli raggiunge la conclusione, ci ricorda il significato etimologico della parola caos, ben lontano dalla visione attuale ed il suo soggettivo e vivo epilogo è quello di, con coraggio, avere figli immersi nel loro caos, di non avere timore ma di gioire e di immaginarli “destinati al loro futuro”.

Un monologo ammirevole, onesto, brillante e commovente.

Ed ora, mi taccio.

Categorie: Terapia
Alessio Cucchi: Sono psicologo laureato in Psicologia Clinica e di Comunità presso l’Università degli Studi di Bologna, specializzato in Psicoterapia ad Orientamento Psicodinamico, presso la Fondazione Bonaccorsi di Milano. Ho maturato esperienza clinica anche in ambito domiciliare, scolastico e comunitario. Sono collaboratore interno presso il Centro Dipendiamo, nello specifico referente per la dipendenza affettiva, sessuale e da internet, occupandomi di psicoterapia individuale a medio e lungo termine e di gruppo verso adulti ed adolescenti.
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